Carburante in aumento: accise fanno lievitare il costo di benzina, Diesel e GPL

Il costo del Carburante rappresenta una spesa eccessiva per gli automobilisti. Sta per diventarlo ulteriormente dopo le nuove accise.

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Il costo del Carburante rappresenta una spesa eccessiva per gli automobilisti. Sta per diventarlo ulteriormente dopo le nuoveaccise. Si prospettano le nuove quotazioni aggiornate che prevedono un aumento generale per gasolio, benzina ma anche per GPL nelle colonnine ENI, Tamoil, IP e Q8. Per il momento è tutto fermo ma tra pochi giorni la situazione potrebbe cambiare parecchio.

 

Carburante: nuova accise sul gasolio, sulla benzina e sul GPL

Il Quotidiano Energia indica una momentanea stabilità del prezzo per i carburanti. Il valore medio per il self della benzina è di 1,593 euro al litro, quello del diesel 1,487 euro, in base ai dati elaborati e comunicati dai gestori dell’Osservaprezzi Carburanti del Mise.

In modalità servito la benzina costa 1,728 euro e per il diesel la media è di 1,624 euro, il Gpl va invece da 0,608 a 0,602 euro. Pare però che i prezzi dei carburanti nei prossimi giorni siano destinati ad aumentare nuovamente, lo afferma Figisc Confcommercio nella rilevazione settimanale:

“A meno di drastiche variazioni in più o in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi o del tasso di cambio euro/dollaro, vi sono ad oggi plausibili presupposti per una aspettativa di prezzi tendenzialmente in aumento per i prossimi 4 giorni con scostamenti – almeno in questa prima fase iniziale – entro 0,5 cent/litro in più. Le previsioni non possono andare oltre il termine ravvicinato di 4 giorni in considerazione delle variabili di mercato”.

Massimiliano Donal, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, spiega:

“No a speculazioni sul rientro degli italiani o a rialzi dei carburanti legati al raid Usa a Baghdad. Non c’è alcun motivo per il balzo del petrolio già registrato in alcune Borse. Per ora, infatti, non c’è stato alcun annuncio da parte degli iraniani sul lato dell’offerta di petrolio. È prematuro anche parlare di venti di guerra o di escalation militari o, comunque, operare ed intervenire sui mercati come se la guerra fosse già alle porte”.