I corrieri espresso sono entrati in crisi dopo il record di ordini online dovuti alla chiusura degli esercizi commerciali al dettaglio. L’emergenza Coronavirus ha messo sotto pressione gli spedizionieri a seguito del record stabiliti del mercato e-commerce in questi ultimi due mesi. Ecco i dettagli a margine delle ultime indagini.
Corrieri italiani sotto pressione ed in crisi dopo il record dell’e-commerce
L’ecommerce è esploso durante il lockdown mentre i corrieri sono andati in affanno proprio nel momento più difficile della nostra storia. Aziende e piccole imprese impegnate nel B2B (business to business) hanno registrato una contrazione delle vendite pari al 70% soltanto durante il primo mese, secondo le stime di Confetra, la confederazione dei trasporti e della logistica.
Ciò ha portato ad un boom delle consegne a domicilio nel segmento di mercato B2C (business to consumer). In Italia la pandemia è valsa al mercato di categoria un balzo importante delle vendita con il 15% in più di pacchi e secondo Nielsen, per la gdo e i prodotti di largo consumo il trend è stato +144% da inizio emergenza. Ad avere la peggio sono stati i piccoli esercizi commerciali con volumi di vendita pesantemente al ribasso rispetto al periodo immediatamente precedente.
Enzo Solaro, segretario generale di Fedit, spiega:
“Oggi aziende che facciano esclusivamente B2B o B2C non esistono, almeno per quanto riguarda le grandi. Fanno entrambe le cose. E il comparto dei corrieri ha perso valore, mediamente in entrambi i casi.
C’è stato un aumento dei pacchi da consegnare, certo, ma questo non sempre ha corrisposto a un andamento positivo del conto economico.
Le consegne business sono un mercato pregiato, più profittevole, perché la merce ha un volume e un peso diverso, e da questo dipende la tariffa di spedizione”.
Peggio di noi soltanto Bulgaria, Cipro, Grecia e Romania. Si attende un ritorno ad una difficile normalità logistica ed economica. Vedremo come evolverà la situazione in questa fase post-lockdown.