Cyber sicurezza: la verità dietro la paura delle colonnine di raccolta dati

Simone ha letto su un articolo del Sole 24 Ore che i cyber criminali potrebbero rubare i nostri dati personali utilizzando le colonnine di ricarica delle auto elettriche. L’articolo si riferisce al boom di vendite di auto elettriche in Europa, ma mette l’accento sui rischi legati alla sicurezza informatica. Simone si chiede se questa notizia sia veritiera o se si tratti di una strategia di marketing per vendere servizi di sicurezza informatica.

Per rispondere alle sue domande, Simone si è rivolto a Paolo Casciello, un esperto informatico specializzato in sicurezza informatica. Casciello spiega che, se un malintenzionato prende il controllo di una colonnina di ricarica e l’utente utilizza una carta RFID per la ricarica, potrebbe ottenere l’identificativo della carta RFID dell’utente. Tuttavia, ciò non permette all’hacker di accedere ai dati personali dell’utente o all’app dell’auto. Inoltre, Casciello afferma che un hacker non potrebbe installare ransomware attraverso una colonnina.

Casciello conclude dicendo che, sebbene nulla sia sicuro al 100% nel mondo informatico, le tecniche e le possibilità descritte nell’articolo sono esagerate. Le colonnine con POS (Point of Sale) potrebbero essere vulnerabili, ma le colonnine normali possono essere utilizzate senza problemi. Tuttavia, Casciello avverte che una colonnina compromessa potrebbe essere utilizzata come vettore di attacco per rubare un’auto. Pertanto, è importante che i costruttori automobilistici mettano in sicurezza le comunicazioni tra la colonnina e l’auto.

In conclusione, Simone può utilizzare tranquillamente le colonnine di ricarica per le sue auto elettriche, ma è importante essere consapevoli dei rischi e delle precauzioni da prendere.