Energia pulita a rischio: l’Europa dell’idrogeno lotta per le materie prime

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L’idrogeno è considerato una delle fonti energetiche più importanti del futuro. Molti Paesi stanno investendo nella produzione stabile e sostenibile di questo nuovo carburante, incluso l’Europa che ha avviato numerosi progetti. Il 26 giugno, delegati delle principali aziende di idrogeno si sono incontrati a Bruxelles per discutere degli obiettivi stabiliti per il 2022. L’impegno dell’industria in questa nuova tecnologia è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del piano REPowerEU, che prevede la produzione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030. Tuttavia, ci sono molte sfide industriali e finanziarie da superare, come ottenere finanziamenti in breve tempo. Attualmente, la capacità di produzione degli elettrolizzatori europei è di 3,1 GW, con l’obiettivo di raggiungere i 21 GW entro il 2025. Ci sono anche grandi investimenti in questa tecnologia, non solo per gli impianti di produzione, ma anche per la catena di fornitura dei materiali e delle materie prime. Tuttavia, ci sono ancora problemi tecnici e burocratici da affrontare, come una mancanza di definizione precisa di idrogeno rinnovabile e ritardi nelle attuazioni normative. Inoltre, ci sono sfide infrastrutturali da superare, come la costruzione di gasdotti per garantire l’approvvigionamento. Un altro problema è rappresentato dalle materie prime critiche utilizzate negli elettrolizzatori, per le quali l’Europa sta cercando di garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile. Tuttavia, diversificare le importazioni al 65% sembra essere molto difficile. Infine, c’è il problema della reperibilità dei materiali utilizzati negli elettrolizzatori, che richiederà un’espansione delle capacità di reperimento.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.