FCA riparte dopo aver finalmente raggiunto un accordo con i sindacati per l’adozione di una procedura di riavvio delle attività produttive. Lo scoppio della pandemia ha bloccato tutto ma la nuova intesa raggiunta con FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC, UGLM, AQCFR e FIOM-CGIL mette le cose a posto indicando le procedure cautelative da adottare in fabbrica nei confronti degli operatori tecnici del gruppo. Si punta alla massima sicurezza sanitaria con i nuovi dettagli sanciti dal partenariato sociale.
Accordo FCA per la ripresa dei lavori in fabbrica
Pietro Gorlier, COO della regione EMEA di FCA, ha definito i nuovi termini degli accordi sulla base dei decreti governativi anche sulla base di quanto validato dal Prof. Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. In merito si è detto:
“La salute e la sicurezza dei lavoratori sono le priorità principali di FCA. Partendo dalle iniziative implementate per la loro sicurezza nelle fasi iniziali della diffusione della pandemia, abbiamo lavorato con esperti del settore e con le organizzazioni sindacali, che ringrazio per la collaborazione, per rafforzarle con l’uso dei più avanzati strumenti di prevenzione e un forte impegno sulla formazione delle persone per la loro applicazione. Il funzionamento del nostro sistema industriale è ovviamente una parte fondamentale per il nostro Gruppo, come dimostrato dai 5 miliardi che stiamo investendo nel piano industriale triennale per l’Italia, ma non ammettiamo nessuna deroga alla sicurezza delle persone”.
Si punterà ad opere di pulizia, sanificazione ed igienizzazione e vari ed eventuali comportamenti chiave da adottare in caso di sintomi da Coronavirus. Il kit base per il dipendente comprenderà due mascherine chirurgiche e un paio di guanti per ogni giornata lavorativa e un paio di occhiali al mese che dovranno essere sempre utilizzati durante le operazioni di pulizia del proprio posto di lavoro.
All’ingresso dei locali il costruttore dovrà effettuare rigidi controlli e limitare la presenza dei lavoratori negli uffici facendo rispettare comunque la distanza minima di un metro senza revisione delle postazioni di lavoro. Le pause saranno differenziate peri reparti e ridistribuite nel turno.