Dopo quasi quattro decenni, fa il suo ritorno sul mercato una nuova elettrizzante Ford Capri, questa volta reinterpretata come un SUV innovativo. Tuttavia, nonostante le differenze sostanziali, il nome Capri riporta alla mente l’epoca d’oro in cui la Ford dominava il panorama automobilistico europeo.
La prima generazione della Capri, sviluppata tra il 1969 e il 1973, vide trionfare Ford anche in Europa grazie alla produzione di un milione di esemplari in soli cinque anni. Il design iconico della Capri, opera del talentuoso designer americano Philip T. Clark, ricorda l’estetica della celebre Ford Mustang.
Con l’avvento della Capri 2600 RS nel 1970, il marchio Ford si impose nel panorama delle auto sportive, divenendo un punto di riferimento per gli appassionati di motorsport. Il modello, potenziato e adattato per le competizioni, riuscì a competere con le prestigiose Porsche dell’epoca, vincendo numerosi campionati e gare di rilievo.
La seconda generazione della Capri (1974-1977) si mantenne al passo con le tendenze dell’epoca, proponendo una linea più aerodinamica e moderna. I motori potenti e le prestazioni sportive conquistarono un pubblico sempre più vasto, confermando la rilevanza e il fascino della Capri nel panorama automobilistico europeo.
Con l’avvento della terza generazione nel 1978, la Capri si rinnova ancora una volta, proponendo un design all’avanguardia e soluzioni tecnologiche innovative. La presenza della Capri Turbo nei campionati di corse fece brillare il nome Ford sui circuiti, ottenendo successi e riconoscimenti meritati.
La carriera gloriosa della Capri nel mondo dei motori si concluse nel 1986, dopo aver raccolto numerosi trofei e vittorie nelle competizioni più prestigiose. L’iconica Capri lasciò un segno indelebile nell’immaginario collettivo degli appassionati di auto, consolidando la sua reputazione di vettura leggendaria e avvincente nel panorama automobilistico europeo.
Nonostante il passare degli anni, l’eredità della Ford Capri permane viva nei cuori degli appassionati di auto sportive e nelle memorie dei tempi d’oro dell’automobilismo europeo.