La crisi dei dati: Come un hard disk pieno ha paralizzato l’industria automobilistica giapponese

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Nelle grandi fabbriche automobilistiche, solitamente, l’attività non conosce sosta e non ammette pause. Funzionano ininterrottamente, sia di giorno che di notte, e anche una breve interruzione può comportare danni in termini di denaro considerevoli. Ma immaginateci un momento: cosa sarebbe successo se un hard disk saturo di dati avesse provocato lo stop di tutti e 14 gli impianti Toyota in Giappone? Questo è esattamente ciò che è accaduto il 29 agosto scorso, come ha riportato The Guardian.

Un computer fondamentale per la produzione Toyota, responsabile degli ordini per gli elementi necessari all’assemblaggio delle auto, improvvisamente ha smesso di funzionare a causa di un disco rigido completamente pieno, senza spazio disponibile. Toyota, per evitare sprechi logistici, ordina e fa arrivare solo i pezzi necessari alla linea di produzione, senza accumulare eccedenze. Un sistema efficiente ma che può creare problemi quando i sistemi che gestiscono gli ordini si bloccano.

Secondo quanto dichiarato da Toyota in merito all’interruzione della produzione, durante la normale manutenzione avvenuta il giorno precedente all’incidente, i dati accumulati nel database sono stati eliminati e riorganizzati. Tuttavia, a causa di un errore, non c’era più spazio di scrittura disponibile sul disco rigido. Ebbene sì, Toyota aveva anche dei backup, ma purtroppo erano sullo stesso sistema che si è bloccato.

Questa è la ragione per cui ben 14 impianti del più grande produttore di automobili al mondo si sono fermati il 29 agosto scorso. Successivamente, le operazioni sono state trasferite su un server con ampio spazio disponibile, permettendo così il ripristino della produzione nelle fabbriche. Gli impianti giapponesi di Toyota sono responsabili di circa un terzo della produzione automobilistica mondiale dell’azienda, che ammonta a circa 13.500 unità al giorno. Ciò significa che, basandosi sui dati attuali di vendita, Toyota ha potenzialmente perso oltre 350 milioni di dollari a causa dello stop prolungato per un giorno intero, pari a più di 330 milioni di euro.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.