La Seicento Elettra: Un’esplosione di energia con le batterie della 500e

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Un appassionato di elettrico, chiamato Gianni, ha affrontato un’operazione avveniristica trasformando una vecchia Fiat Seicento Elettra utilizzando il pacco-batterie della nuova 500e. Questa mossa ecologica è stata ispirata da un altro lettore di nome Riccardo, che quattro anni fa aveva effettuato un retrofit simile.

Gianni, ormai da tempo desiderava acquistare un’auto elettrica, ma considerava uno spreco economico e ambientale comprarne una nuova a causa del poco utilizzo che ne avrebbe fatto. Inoltre, non avrebbe raggiunto i chilometri necessari per bilanciare le emissioni di CO2 prodotte durante la produzione della batteria. Ha considerato l’opzione dell’usato, ma trovava solo alcune Renault Zoe a circa 6.000 euro. In seguito, ha pensato di eseguire un retrofit su un’auto più vecchia utilizzando le batterie di una nuova vettura elettrica coinvolta in un incidente, che cominciavano ad essere disponibili sul mercato. Tuttavia, i venditori dei kit retrofit cercavano di vendergli anche la batteria, e ottenere l’omologazione come veicolo singolo sarebbe stato così costoso quanto l’acquisto di una Tesla.

A un certo punto, a Gianni è tornata in mente la vecchia Fiat Seicento Elettra degli anni ’90, che era considerata futuristica per l’epoca (dotata di un motore asincrono da 30 kW raffreddato a liquido, un riduttore a rapporto fisso e un sistema elettronico Siemens). Inoltre, vantava una trazione posteriore, caratteristica che lo affascinava. Fortunatamente, è riuscito a trovare una batteria usata proveniente dalla demolizione di una Fiat 500e in Sicilia, che era ferma da anni a causa del malfunzionamento delle batterie. Anche se era in cattive condizioni estetiche, era abbastanza completa e il venditore aveva anche alcune parti di ricambio disponibili.

Successivamente, Gianni ha iniziato a cercare un pacco-batterie recente e fortunatamente è riuscito a trovarne uno proveniente dalla demolizione di una nuova Fiat 500e. Dopo aver verificato che le dimensioni delle celle fossero compatibili con lo spazio disponibile nella Seicento, ha ordinato anche quello. Ha quindi iniziato a smontare la batteria della 500e per estrarne i moduli con le celle al litio, e a smontare la Seicento per rimuovere le batterie al piombo, ripristinare i freni, sistemare l’impianto elettrico e rivedere la carrozzeria.

Per adattare la tensione della batteria alla Seicento, ha utilizzato 6 dei 9 moduli provenienti dalla 500e. Grazie ad un lavoro di assemblaggio e organizzazione, è riuscito a farli rientrare negli appositi cassoni originali della Seicento. Considerando che la potenza del motore era piuttosto bassa, non era necessario il raffreddamento a liquido, in quanto le grandi batterie non si surriscaldavano. Tuttavia, non era possibile effettuare una ricarica rapida in corrente continua.

Per gestire i moduli batteria, Gianni ha installato un BMS che si interfacciava direttamente con l’elettronica interna dei moduli stessi. Il powertrain originale della Seicento non è stato modificato e il caricabatterie, con una minima modifica, riusciva a caricare le batterie al litio. Ad oggi manca ancora l’installazione di una presa di ricarica Mennekes, ma è un’aggiunta che effettuerà a breve. La capacità della batteria è di 28 kWh, ricavati dall’utilizzo di 64 celle delle originali 96 Samsung della 500e da 42 kWh. L’autonomia stimata supera i 200 km, anche se non è ancora stata confermata su strada. L’accelerazione da 0 a 50 km/h avviene in soli 5 secondi, mentre la velocità massima rimane quella originale, leggermente superiore a 100 km/h.

Rispetto alle auto elettriche attuali, la Seicento Elettra ristrutturata raggiunge una velocità massima leggermente inferiore, ha un tempo di ricarica più lungo ed è più rumorosa. Tuttavia, è comunque piacevole da guidare e non presenta la stessa quantità di elettronica delle vetture moderne. Questo progetto non solo ha dato una seconda vita all’auto, ma ha avuto un impatto positivo anche sulla batteria. Nonostante il costo stimato fosse di circa 6.000 euro, Gianni ha speso circa 7.500 euro, ma considera che la batteria è quasi nuova, l’auto è stata riverniciata e ha gomme e freni nuovi. In sintesi, il progetto ha raggiunto gli obiettivi prefissati.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.