L’Unione Europea decide di ritardare di cinque anni il divieto di vendere autovetture a benzina, aumentando il limite temporale dal 2035 al 2040. Un lettore di nome Rossano ritiene che sarebbe opportuno chiedere ancora un prolungamento al 2040, ma non specifica i motivi. Gli inviti a contattare l’Unione Europea per ottenere spiegazioni sulla decisione sono aperti.
In risposta, si potrebbe tentare di convincere la Natura a posticipare la crisi climatica, ma sarà difficile. Una recente analisi presentata al World Economic Forum di Davos ha rivelato che la crisi climatica è in agguato e che un aumento medio delle temperature di 1,1 gradi sta già causando danni economici enormi e costando milioni di vite umane ogni anno. Senza un intervento urgente, entro il 2050 potrebbe causare 14,5 milioni di morti. Il cambiamento climatico porterà a un aumento di malattie legate al clima e colpirà soprattutto le popolazioni più vulnerabili, innescando una massiccia migrazione dalle regioni più colpite, come Africa e Asia meridionale.
Di fronte a questa schiacciante urgenza, ritardare di cinque anni il divieto di auto a benzina sarebbe irresistibile, ma la lotta contro il cambiamento climatico è una priorità assoluta e richiederà un impegno concreto da parte di tutti nel cambiare il proprio stile di vita e abbracciare fonti energetiche sostenibili.