Il prezzo del carburante rischia di salire vertiginosamente a causa delle nuove accise discusse con la Manovra di Governo del 2020. Si stanno per rivedere i costi di mantenimento dei combustibili secondo uno schema di intervento deciso a tavolino dalla Commissione Bilancio al Senato. La discussione conta di rivedere la distribuzione delle tasse a carico degli automobilisti, ora in preda aduna tremenda arrabbiatura per la modifica della clausola di salvaguardia. Ecco i dettagli.
Manovra 2020 modifica il costo del carburante
Il costo del carburante è in ascesa con una nuova possibile stangata che inizierà a manifestare i suoi effetti già a partire dal prossimo 2021. Tutto a causa della nuova Legge di Bilancio 2020 che anno dopo anno conterà di far lievitare i prezzi fino al 2022 – 2023. Si parla dell’introduzione di una clausola di salvaguardia di più di 3 miliardi di euro in tre anni, che farà salire il valore delle accise sui carburanti a partire dalla data indicata.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha calcolato gli incassi previsti, stimando 868 milioni di euro nel 2021, 732 milioni di euro nel 2022, 1.522 miliardi di euro del 2023, 1.243 di miliardi nel 2024, il totale ammonta quindi a 3.122 miliardi di euro di aumenti. Stando alle parole del MEF:
“Il risparmio atteso stimato nella relazione tecnica alla disposizione può essere ridotto prudentemente di un importo pari a 50 milioni di euro. Pertanto dall’attuazione della proposta emendativa in esame derivano minori risparmi di spesa per 50 milioni di euro per l’anno 2020”.
Ricordiamo, comunque, che si tratta ad ogni modo di una clausola di salvaguardia che potrebbe non sortire alcun effetto pratico sui prezzi praticati.