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Scopri i segreti delle monoposto ad alta velocità che sfrecciano per le strade di Roma

Il circus della Formula E si prepara a sbarcare a Roma il 15 e 16 luglio, annunciando l’arrivo delle Gen 3, le vetture di nuova generazione presentate lo scorso aprile durante il Gran Premio di Monaco. Queste monoposto, progettate da zero, sono caratterizzate da un focus sull’efficienza, ma anche sull’aspetto spettacolare e combattuto delle gare.

Partendo dall’efficienza, è innegabile la rottura con il passato che le Gen 3 rappresentano. Le forme della macchina, con una sagoma a cuneo e dimensioni più contenute, contribuiscono a un peso ridotto di 60 kg, passando da 900 a 840 kg. Non solo, ma le vetture utilizzano materiali sostenibili come il lino e la fibra di carbonio riciclata dalle Gen 2, non solo per la carrozzeria, ma anche per le gomme e altre parti.

Sul fronte meccanico, le Gen 3 sono equipaggiate con due motori elettrici. Quello posteriore offre una potenza di 470 CV (350 kW, cioè 100 kW in più rispetto alle precedenti) e permette alle auto di raggiungere una velocità massima di 322 km/h. Il motore anteriore, invece, ha un ruolo diverso: massimizza la frenata rigenerativa con una potenza di 250 kW e picchi di recupero di 600 kW. Questa soluzione si rivela così efficiente che le Gen 3 non hanno più bisogno di freni posteriori idraulici e il 40% dell’energia usata in gara viene prodotta durante le fasi di rilascio e rallentamento. Nel complesso, grazie a queste migliorie, le nuove Gen 3 riescono a percorrere la stessa distanza delle Gen 2 utilizzando solo il 60% dell’energia.

Le batterie delle Gen 3, progettate per essere completamente riciclate alla fine della loro vita da Williams, hanno una capacità lorda di 47 kWh. Tuttavia, sebbene siano dotate di maggiore potenza, si è notato che le Gen 3 sono leggermente più lente dei loro predecessori sul giro. Questa peculiarità è compensata dalla maggiore agilità, aerodinamica e dimensioni più contenute delle nuove vetture, che portano ad un numero di sorpassi più elevato e gare più avvincenti.

In fondo, potremmo dire che la Formula E ha trovato la strada giusta per bilanciare prestazioni e spettacolo, differenziandosi da altre discipline motoristiche come la Formula 1 o il Mondiale Rally, dove la ricerca delle prestazioni ha spesso minato l’aspetto spettacolare delle gare. Non si può non notare anche come gli appassionati negli anni ’80 non fossero attratti solo dai tempi sul giro, a dimostrazione che ciò che incendia le folle è una combinazione di performance e intrattenimento.

Felice Galluccio

Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.

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