Singapore in subbuglio: il mistero del crollo di Red Bull

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La Red Bull ha attraversato un weekend disastroso a Singapore, e le ragioni di ciò sono molteplici e oggetto di speculazioni.
La Formula 1 si è già trasferita a Suzuka per il sedicesimo round della stagione 2023, con la Red Bull che potrebbe conquistare il sesto titolo costruttori della sua storia. Il team di Milton Keynes ha festeggiato la vittoria del campionato piloti qui l’anno scorso con Max Verstappen, ma stavolta il risultato non è ancora in pugno.
Il campione del mondo ha pagato a caro prezzo il difficile weekend a Singapore, durante il quale la Red Bull è stata costantemente non competitiva. La RB19, che fino ad ora sembrava imbattibile, improvvisamente si è dimostrata umana, dando adito a sospetti sul fronte regolamentare.
La recente direttiva tecnica TD018 è stata al centro dell’attenzione a Singapore, poiché ha introdotto nuove regole per controllare e prevenire la flessione delle ali anteriori e posteriori. È ben noto che la Red Bull ha sfruttato la flessibilità delle sue ali, ma questa nuova direttiva ha posto fine a questa astuzia, con quattro punti chiari.
Tuttavia, a Singapore è stata anche rivista la direttiva tecnica TD39, introdotta lo scorso anno in Belgio e inizialmente dannosa per la Ferrari.
In sostanza, la modifica cerca di contrastare gli abusi relativi alla tolleranza della flessibilità del fondo della vettura, con alcune squadre che sembrano aver dovuto apportare modifiche in questa area. La reintroduzione dell’effetto suolo con le nuove regole ha reso i fondi e i loro canali Venturi di nuovo determinanti, rendendo più probabile che sia la revisione della TD39 ad aver causato i problemi alla Red Bull, piuttosto che la TD018.
Con la modifica della regola, i placchetti di legno simili devono essere realizzati in un unico blocco senza inserti elastomerici. Secondo quanto riferito da “Motorsport.com”, questa potrebbe essere una delle ragioni del calo di prestazioni della RB19, e adesso Suzuka diventa un test ancor più significativo.
Durante il weekend a Singapore, il team principal Christian Horner è stato interrogato se reputasse che ci fosse un collegamento tra la TD018 e la crisi delle RB19, e ha risposto categoricamente di no. Sarebbe interessante scoprire cosa pensa invece della revisione della TD39, se questa è davvero la causa dei problemi della sua squadra.
Suzuka è una pista in cui la flessione delle ali e un corretto funzionamento del fondo hanno un impatto ancora maggiore rispetto a Singapore, quindi se le direttive sono la causa, è lecito aspettarsi che la RB19 si trovi ancora più indietro. Solo i risultati della pista daranno conferme più concrete.

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Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione, nonché in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, svolgo da anni il lavoro di redattrice digitale. Tra le mie passioni, ci sono il canto, il disegno. Inoltre amo viaggiare.