Un duro colpo si conferma nei confronti del produttore americano Tesla che deve chiudere le sue fabbriche almeno fino alla fine del mese di maggio. Dopo il richiamo all’opera dei giorni scorso si è provveduto al blocco indesiderato della produzione per diversi lavoratori della fabbrica di Fremont. Ecco i dettagli.
Tesla costretta a chiudere le fabbriche dopo la smentita
Lo stabilimento di Freemont è chiuso ormai dallo scorso 23 marzo, appena una settimana prima della chiusura del trimestre, il che ha permesso a Tesla di limitare i danni per i numeri del Q1. Ha raggiunto una buona quota di auto vendute ma ad Aprile ha bruciato tutte le tappe negative della sua carriera di produttore. Il secondo trimestre è stato pessimo e non potrà fare altro che peggiorare in relazione alla travagliata decisione di mantenere lo stop al cantiere di produzione. Il mercato locale è al collasso con uno stock di vetture bloccate a livello mondiale.
Intanto l’azienda cerca di trarre vantaggio da una situazione simile. Insedia una nuova linea di assemblaggio per le sue Tesla Model Y. Garantisce l’uso di nuovi stampi pre-confezionati per le componenti in modo tale da garantire un’immediata messa in opera della produzione non appena sarà possibile. In Europa si aspettano ritardi per la consegna dei nuovi veicoli in quanto devono non solo essere prodotte da zero ma anche esportate tramite lo stretto di Panama ed attraverso l’Oceano Atlantico. Ulteriori info nei giorni a venire.