Ricarica in autostrada, l’Antitrust detta le linee guida: colonnine da almeno 100 kW

I sistemi di ricarica in autostrada dovranno avere degli standard dettati da parte dell'antitrust, che vuole garantire grande qualità a tutti

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Sono arrivate le linee guida dell’Antitrust per quanto riguarda anche i sistemi di ricarica elettrica in autostrada, soprattutto per quanto riguarda la potenza minima, ho il numero minimo degli operatori che saranno presenti in ogni stazione. Questi ultimi dovranno essere almeno due per ogni stazione di ricarica.

Ciò posto, riguardo alla pluralità (“almeno due”) di Charging Point Operator (CPO), prevista per tutte le classi di AdS, l’Autorità ritiene che la stessa massimizzi la pressione concorrenziale tra gli operatori, risultando così più efficace nell’impedire la formazione di sacche di potere di mercato tra i CPO attivi lungo le autostrade italiane rispetto a quanto si potrebbe ottenere ricorrendo alla sola concorrenza tra punti di ricarica posti in più AdS di ciascuna tratta autostradale. Infatti, il confronto tra offerte situate in diverse AdS, oltre ad essere ovviamente meno immediato rispetto a quello tra operatori situati all’interno della stessa area, potrebbe anche in molte situazioni rivelarsi un’opzione concretamente non praticabile a causa della minore autonomia di percorrenza delle auto elettriche rispetto a quelle azionate da motori a combustione interna. La compresenza di almeno due CPO per AdS è dunque senz’altro auspicabile, soprattutto nella attuale fase nella quale si sta definendo l’intera filiera della mobilità elettrica. Pertanto, è molto importante assicurarne la massima apertura concorrenziale, in modo da prevenire il più possibile futuri assetti di mercato indesiderati e connotati da sacche di potere di mercato.”

La potenza minima dettata dall’antitrust dovrà essere non minore di 100 kW. L’obiettivo sarà quello di accorciare tutte le tempistiche utili per fare il pieno di energia elettrica nelle auto.

Al riguardo, alla luce del rilevante progresso intervenuto negli ultimi anni, e tenuto conto del tipo di servizio di ricarica in ambito autostradale, si ritiene che i punti di ricarica ultraveloci da installare nelle AdS autostradali debbano necessariamente essere dotati di una potenza uguale o superiore ai 100 kW, in grado di consentire tempi di ricarica sostanzialmente assimilabili a quelli propri del rifornimento di carburante tradizionale. Infatti, sebbene l’attuale parco di veicoli elettrici attualmente in circolazione sia composto da auto con batterie a potenze inferiori a 100 kW, si ritiene che l’auspicato sviluppo del mercato dei Battery Electric Vehicle (BEV) potrà avvenire solo se sarà disponibile, anche in ambito autostradale, una rete di punti di ricarica a potenze più elevate di 50 kW, proprio al fine di abbattere i tempi di ricarica che rappresentano il maggior ostacolo alla diffusione dei veicoli elettrici.”