Il mercato delle auto conosce i periodo più nero della sua storia in un 2020 che manifesta una pesante recessione negativa. I dati sulle vendite parlano di una importante contrazione deL 50% con UNRAE reduce da un disastroso rapporto su quello che è stato il mese di maggio 2020. Complessivamente, sono state immatricolate 99.711 unità rispetto alle 197.881 dello stesso mese dello scorso anno.
Auto in crisi: le vendite di maggio mai stata così basse
Con perdite stimate sul 35% per i privati, 69% per il noleggio e 57% per le società il danno complessivo sulla vendita degli autoveicoli vede un ritorno negativo del 50.4% causa crisi economica e sociale scaturita a valle della recente pandemia Covid-19. Una situazione che ha fortemente penalizzato le vendite registrando una crisi senza precedenti.
Male le motorizzazioni tradizionali con un calo del 52% dei modelli a benzina e del 56% delle autovetture diesel. Non va meglio per le nuove tendenza con i dati su GPL (-51%) e metano (-49%). Bene, invece, le motorizzazioni ibride con 12.618 immatricolazioni (+18%) che dispongono, adesso, di una quota pari al 12,5%.
Visti i dati UNRAE chiede interventi ingenti ed urgenti a sostegno del settore. In merito è stato comunicato che:
“Nonostante la riapertura a inizio Maggio dopo due mesi di chiusura completa il sistema della distribuzione auto resta attanagliato da una grave crisi di liquidità, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli fermi nei piazzali e con le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità ancora impigliate nella burocrazia e bloccate all’interno del sistema bancario. D’altra parte, la mera riapertura dei concessionari non basta a far ripartire la domanda, con famiglie e imprese prostrate dal crollo dell’attività economica e con un futuro quanto mai incerto e fosco. Testimonianza ne sono i dati raccolti a fine Maggio che parlano di un calo degli ordinativi di circa il 60% rispetto a Maggio dello scorso anno. Nell’assoluta, incomprensibile sordità e indifferenza della classe politica è sempre più grande il rischio di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione auto, che si accompagnerebbe drammaticamente alla scomparsa di decine di migliaia di posti di lavoro. E’ vieppiù urgente quindi la necessità di immediati e concreti provvedimenti che siano di efficace sostegno al settore auto, per la sua valenza strategica nazionale e il suo grande contributo all’economia, non solo in termini di generazione di valore e di occupazione, ma anche di gettito erariale (pari a circa 80 miliardi di Euro annui incluso tutto l’indotto), come pure per il ruolo ancora più centrale che avrà nella mobilità. E’ ancora utile sottolineare l’importanza della velocità di azione richiesta: i lavoratori e le loro famiglie, le imprese, l’intero settore auto e il Paese non possono aspettare i tempi dell’European Recovery Fund, ora presentato come la panacea di tutti i mali. Chiediamo ancora al governo l’adozione di un intervento “verticale”, con misure specifiche per il settore automotive, che includa un programma strutturale teso a facilitare il ricambio del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini. Chiediamo un regime fiscale pari a quello degli altri paesi europei a partire dalla detrazione dell’IVA sulle auto aziendali al 100%. Chiediamo inoltre che il sistema bancario trovi forme e modi di accelerare l’erogazione alle imprese della filiera distributiva automotive delle sempre più vitali risorse rese disponibili dal Decreto Liquidità”.