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Carburante: come risparmiare 670 euro sul rifornimento

Quanto possiamo risparmiare sul rifornimento di carburante ogni anno? Ma, soprattutto, quale sistema dobbiamo utilizzare? Una domanda che noi automobilisti ci siamo posti almeno un paio di volte nella vita. Per la prima diciamo che si può arrivare a circa 670 euro di risparmio. Come conseguire questo traguardo? Scopriamolo insieme.

Il trucco per risparmiare oltre 670 euro all’anno sul rifornimento di carburante Benzina e Diesel

Prendendo in considerazione due pieni al mese per un valore a campione di 50 euro possiamo generare un ritorno in denaro di 670 euro calcolando opportunamente alcune variabili prese già in considerazione dagli esperti di Altroconsumo. Esaminando i dati dell’Osservatorio Prezzi Carburanti del Mise scopriamo che esiste il modo di risparmiare.

Con l’analisi di 1.110 stazioni di rifornimento si è giunti alla conclusione che, percorrendo l’Italia da Nord a Sud, esiste la concreta possibilità di spendere meno per il rifornimento. Da Roma a Milano e passando per Trieste e la vicina Slovenia si pone in evidenza il trucco per avere pieni a metà prezzo. La città più conveniente in assoluto è Perugia, grazie alla presenza dei distributori self-service allocati nei centri commerciali. I più alti, invece, Palermo e Cagliari, dove le differenze con i listini standard sforano di un 6-7%.

Secondo l’indagine ufficiale, chi risiede a Roma e Cagliari risparmia cifre annue ragguardevoli per la benzina. Il vantaggio si ripercuote in valore percentuale per un buon 5-10%. Altroconsumo punta il dito contro il prezzo del carburante che in Italia registra dai 13 asi 15 centesimi in più al litro rispetto ad altri Paesi Europei, secondo i dati forniti dalla Commissione UE. Le causa da attribuire a questi prezzi sfalsati sono due. La società incaricata delle indagini cita:

“Su 10 euro spesi 6,30 sono di tasse (nel caso del diesel 5,90 euro). nel nostro Paese ci sono 21mila distributori, il doppio di quelli presenti in Francia o in Germania. Una situazione che non garantisce maggiore concorrenza e quindi prezzi più bassi ma, al contrario, una vendita minore di carburante ”

Inoltre, il Fisco Italiano trattiene 1,6 euro in più rispetto alla media europea ogni 10 euro spesi in carburante, ossia il 17% in più sulla benzina e il 21% in più sul diesel. Poi c’è l’Iva, applicata sia sul prezzo del carburante sia sulle accise stesse.

Redazione

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