Polestar 2: esplorando il futuro della mobilità – Scopriamo i pregi e difetti di questa innovativa vettura elettrica

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Un viaggio in Polestar 2: la testimonianza di Andrea, un appassionato di Genova, che condivide i suoi pensieri sulla vettura svedese dopo averla testata in Baviera.

Andrea, un affezionato lettore del nostro blog, ha deciso di raccontare la sua breve ma intensa esperienza alla guida della Polestar 2, che ha avuto la fortuna di provare per un paio di giorni in Baviera. Andrea inizia il suo racconto dall’aeroporto di Monaco, dove è stato accolto da un simpatico rappresentante della Hertz. Il viaggio in Polestar 2: i primi 108 km con un consumo del 27%.

Dopo qualche scherzo, gli viene offerta la possibilità di guidare un’auto elettrica per il suo itinerario di circa 250 km in due giorni. Accetta l’offerta con tranquillità, sapendo che sarebbe stato fattibile con la maggior parte delle auto moderne. L’auto che gli viene assegnata è una nuova Polestar 2 con una batteria da 78 kWh. Andrea segue il flusso delle auto sull’autostrada, sfruttando al meglio i sistemi di assistenza alla guida (ADAS), anche se il rilevatore dei cartelli dell’autostrada ha qualche difficoltà. Dopo un’ora di viaggio, arriva in hotel con 108 km percorsi e la batteria al 67%. Un ottimo risultato considerando il consumo di energia del 25% sui 100 km.

Andrea sottolinea che, considerando la capacità della batteria, si potrebbero percorrere tranquillamente 300/350 km nel mondo reale prima di raggiungere la zona di riserva del raggio d’azione dell’auto. Questo è accettabile nella maggior parte delle situazioni. Un token fornito dalla Hertz per la ricarica, ma l’operazione si rivela complicata.

Le note discordanti iniziano al momento del ritorno. Andrea fa presente che la Hertz fornisce un pratico token per ricaricare l’auto, evitando di dover scaricare un’app o perdere tempo con i pacchetti di ricarica e le associazioni delle carte di credito. Tuttavia, capire in anticipo quale stazione accetterà il suo token si rivela un’incognita per i viaggi non pianificati come il suo. Al ritorno, decide di fermarsi in una stazione con una ricarica rapida E.On per mangiare un panino, ma purtroppo non riesce a far partire la carica. Non importa se il problema è causato dal token o dalla stazione fuori servizio, per Andrea non era possibile saperlo in anticipo e non ci sono altre soluzioni comode. Perde quindi 20/30 minuti per la sosta, che si rivelano cruciali per la sua riconsegna. Decide quindi di ripartire per Monaco, arrivandoci stanco ma con la speranza di poter caricare l’auto in aeroporto, dato che ci sono due colonnine da 350 kW, con un accumulatore installato da Audi. Qui il token funziona perfettamente, ma la velocità di ricarica si abbassa rapidamente dopo i primi minuti, passando da 140 kW a 70 kW quando la batteria è al 70%. Non ha più tempo per raggiungere l’80% richiesto e si rimette in viaggio per la riconsegna.

Un viaggio in Polestar 2: l’Italia migliore di quanto ci si aspetti per le ricariche in autostrada…

In conclusione, Andrea sottolinea che l’Italia, spesso criticata per vari motivi, ha molte aree di servizio lungo le autostrade, che diventano un punto di riferimento molto più conveniente rispetto ad altri paesi, come la Germania, in cui spesso è necessario uscire dal percorso e le stazioni di ricarica sono più scomode. Con le auto elettriche, le fermate sono più frequenti, ma in prospettiva, grazie alla presenza di queste infrastrutture, siamo molto più avanti per i viaggi lunghi. La velocità di ricarica diventa essenziale, ma Andrea osserva che se la potenza massima viene mantenuta solo per pochi minuti e poi diminuisce rapidamente, non è corretto pubblicizzare solo il picco di potenza. Sospetta che possa essere un difetto della Polestar 2, che gli ha impedito di raggiungere l’80% richiesto. La soluzione del token preabilitato è stata ottima e brillante, ma i navigatori e le app come Google Maps non offrono filtri per le stazioni di ricarica o i costi di roaming. In definitiva, Andrea sottolinea che i viaggi di questo tipo sono leggermente più semplici con i veicoli a combustione interna, ma ormai sono alla portata di tutti.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.