Svelata la vera rivoluzione: Auto elettriche, il futuro sostenibile a portata di mano!

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Le emissioni di gas serra da parte di un’auto elettrica diminuiranno progressivamente nel corso degli anni e potrebbero ridursi della metà entro dieci anni. Questo è indipendente dalla sua posizione geografica o dalla fonte di alimentazione. Infatti, tutti i principali Paesi, inclusi la Cina e l’India, stanno progressivamente abbandonando le fonti fossili nella generazione di energia elettrica, affidandosi sempre di più alle fonti rinnovabili. Si stima che entro il 2033, la maggior parte dell’energia utilizzata provenga da fonti rinnovabili. Durante l’intera vita dell’auto, stimata in 18 anni, le emissioni potrebbero diminuire fino all’86%, grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili in tutti i Paesi. Questa è la conclusione di un rapporto di Rystad Energy, un’importante società indipendente di analisi sui trend energetici globali.

Il rapporto mostra anche che il mix energetico di un Paese svolge un ruolo significativo nella velocità con cui si può ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra quando si passa ai veicoli elettrici a batteria (BEV). Mentre i veicoli a combustione interna (ICE) diventano sempre più inquinanti man mano che invecchiano, i BEV emetteranno sempre meno gas serra nel corso degli anni, poiché la produzione di energia diventa sempre più ecologica. Ad esempio, nello scenario descritto da Rystad Energy, si prevede che grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili negli Stati Uniti, le auto elettriche a batteria emetteranno solo il 14% delle emissioni di un’auto a benzina o diesel entro il 2041.

Attualmente, la Francia, con un’ampia produzione di energia nucleare, ha un’intensità di carbonio inferiore all’84% rispetto alla Germania, che si basa molto sulla generazione di energia a gas. Ciò significa che le emissioni derivanti dalla ricarica di un veicolo elettrico in Francia saranno inferiori del 70%, con una riduzione del 37% delle emissioni complessive nel ciclo di vita del veicolo. Allo stesso modo, in un Paese come l’India, che si basa principalmente sul carbone per la produzione di energia, le emissioni nel ciclo di vita di un veicolo elettrico saranno inferiori del 43%.

Complessivamente, l’adozione dei BEV sarà vantaggiosa per l’ambiente, anche in un futuro con un mix energetico simile a quello attuale. Questo è particolarmente vero nei Paesi con un alto chilometraggio annuo, come gli Stati Uniti. Attualmente, le auto elettriche emettono solo la metà dei gas serra rispetto ai veicoli a combustione interna. Nonostante maggiori emissioni nel processo di produzione e la dipendenza da combustibili fossili in molti Paesi, l’impatto ambientale positivo del passaggio ai BEV durante la vita del veicolo è indiscutibile. Secondo l’analisi di Rystad Energy, i veicoli alimentati a batteria contribuiscono al massimo alla metà delle emissioni di CO2e (anidride carbonica equivalente) rispetto agli autoveicoli diesel o a benzina durante il ciclo di vita del veicolo, indipendentemente dal Paese di utilizzo.

Ad esempio, in Cina, il ciclo di vita di un BEV emette circa 39 tonnellate di CO2e, rispetto alle quasi 85 tonnellate di CO2e emesse da un veicolo ICE. Negli Stati Uniti, l’emissione di un BEV è di 42 tonnellate di CO2e, il 58% in meno rispetto a un veicolo a benzina o diesel che emette oltre 100 tonnellate. La differenza nelle emissioni è dovuta principalmente all’estrazione, raffinazione e combustione di combustibili fossili, che contribuiscono al 90% delle emissioni totali dei veicoli a combustione interna.

Il risparmio delle emissioni è già evidente: in Cina, l’adozione di BEV ha portato a una riduzione di 230 tonnellate di CO2e all’anno, mentre negli Stati Uniti, il risparmio è di 25 milioni di tonnellate di CO2e. Secondo l’analista senior di tecnologie pulite di Rystad Energy, Abhishek Murali, i veicoli elettrici a batteria rappresentano chiaramente la migliore tecnologia per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Nonostante alcune controversie, l’adozione di auto elettriche non è una strategia folle, ma piuttosto un modo per ridurre le emissioni a lungo termine e accelerare la transizione verso fonti energetiche più sostenibili.

Il rapporto di Rystad Energy stima anche quanto le auto elettriche attuali contribuiranno a ridurre le emissioni nei prossimi 18 anni, tenendo conto delle diverse percorrenze medie annue nei vari Paesi. Ad esempio, negli Stati Uniti, un automobilista percorre in media 23.000 km all’anno, mentre in Cina la media è di 19.000 km e in Germania, Francia e India è di circa 13.500 km.

In Cina, ad esempio, dove nel 2022 sono stati venduti 5 milioni di BEV rispetto ai 17 milioni di veicoli ICE, i BEV avranno emesso complessivamente 200 milioni di tonnellate di CO2e nel loro ciclo di vita, rispetto alle 1,4 gigatonnellate di CO2e emesse dai veicoli ICE. Se gli stessi 5 milioni di BEV fossero stati veicoli a combustione interna, le emissioni aggiuntive sarebbero state di circa 430 milioni di tonnellate di CO2e. Di conseguenza, i BEV comportano una riduzione delle emissioni di 230 milioni di tonnellate di CO2e nel ciclo di vita dei veicoli, pari al 14% delle emissioni totali dei veicoli. Un’analisi simile negli Stati Uniti mostra che questa cifra corrisponde a 25 milioni di tonnellate di CO2e.

Questo significa che il beneficio ambientale sarà ancora maggiore considerando che le fonti rinnovabili sostituiranno gradualmente la generazione di energia da carbone e gas. Con l’aumento dell’uso delle fonti rinnovabili, le emissioni associate al funzionamento di ogni auto elettrica comprata oggi potrebbero diminuire dell’86% entro 18 anni.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.