Il plagio in Cina: il tragico danno per le aziende e il loro sconcertante metodo di evasione

0
49

Come mai i marchi cinesi riescono ad evitare guai legali quando si dedicano a clamorosi plagi di automobili famose? Di seguito, una delle possibili spiegazioni.
Ormai si è viste a decine, specialmente se si segue il settore automobilistico. Si tratta di quei veicoli costruiti da marchi cinesi che non hanno molta originalità nel design e preferiscono adottare il vecchio metodo che tutti conosciamo: quello del plagio. E bisogna prestare attenzione, perché si parla di casi risolti nei tribunali, non di mere speculazioni. Due dei casi di plagio più noti riconosciuti dai giudici europei sono l’importazione di una Vespa “cinese” di contrabbando all’aeroporto di Linate qualche mese fa, sequestrata dalla Guardia di Finanza, e la Landwind X7, una chiara copia della Land Rover Evoque che non ha neanche fatto molto per modificare il nome.
Se questi cloni sono stati ufficialmente banditi dal mercato europeo, lo stesso non si può dire di molte altre vetture che hanno chiaramente copiato i marchi più celebri, come ad esempio l’Ora Ballet, una “erede” dell’ormai vecchio Maggiolino, o la Zotye ST9, identica alla Porsche Macan. Come è possibile che queste imitazioni così evidenti non siano state punite?
Il problema principale riguardo ai plagii automobilistici, come sottolinea l’esperto Oliver Tidman che si occupa appunto di casi del genere, è che non esistono leggi internazionali specifiche, ma solo accordi come la Convenzione di Berna per la protezione della proprietà intellettuale. “Purtroppo le leggi sul copyright sono diverse da un paese all’altro, al massimo si somigliano”, afferma l’esperto. Inoltre, il governo cinese sembra non fare molto per contrastare il rischio di plagio, dal momento che non ha mai promulgato una legge specifica in questo senso, a differenza di altre nazioni che puniscono severamente tali casi. Inoltre, la parte lesa ha sempre l’onere della prova e non è detto che tutti riescano a dimostrare la propria ragione, come ha fatto il Gruppo Land Rover-Jaguar qualche tempo fa: “L’azienda deve dimostrare di aver subito un danno di immagine, presentare prove e affrontare spese legali. A volte non è affatto facile”, conclude Oliver.
Inoltre, è frequente che i plagii cinesi rimangano nel mercato interno o al massimo in quello asiatico, dove non costituiscono una grande minaccia per le autovetture che vengono copiate. Questo spiega perché molte case automobilistiche preferiscano ignorare l’esistenza dell’auto “copiata”, piuttosto che affrontare una lunga e incerta battaglia legale, evitando così di darle visibilità. In definitiva, una triste ma reale realtà.

Articolo precedente33 Stradale: Salite a bordo del sogno su quattro ruote senza temere il prezzo!
Prossimo articoloKONA Electric: La rivoluzione eco-friendly di Hyundai in Italia – Scopri il prezzo e l’autonomia!
Avatar
Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione, nonché in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, svolgo da anni il lavoro di redattrice digitale. Tra le mie passioni, ci sono il canto, il disegno. Inoltre amo viaggiare.