Il supercomputer Dojo di Tesla: una scommessa rivoluzionaria o un possibile flop?

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Il supercomputer Dojo della Tesla è una scommessa dai risvolti molto interessanti. Il progetto, inizialmente criticato per alcune incertezze, ora torna protagonista con un finanziamento di 460 milioni di euro. Costruito internamente da un team di ingegneri Tesla, l’obiettivo del supercomputer è quello di sviluppare forme avanzate di intelligenza artificiale per la guida autonoma delle auto elettriche e per il robot umanoide Optimus.

Nonostante l’alta spesa, Tesla è ottimista riguardo al successo del Dojo e sta concentrando ingenti risorse nella costruzione di un supercomputer presso lo stabilimento di Buffalo, New York. Tuttavia, l’azienda è consapevole del rischio e ha ammesso che il progetto potrebbe non andare a buon fine.

Il problema principale è che, nonostante fosse inizialmente considerato il supercomputer più potente al mondo, il Dojo adesso rischia di essere superato da prodotti concorrenti. Inoltre, c’è il rischio che i chip altamente specializzati utilizzati nel Dojo possano limitarne la versatilità e renderlo meno competitivo sul mercato.

Mentre Tesla sta investendo molto nei processori Nvidia per la sua intelligenza artificiale, l’azienda si è anche dotata di un “paracadute di emergenza”, considerando di acquisire supercomputer prodotti da altre aziende in caso il Dojo fallisca. Inoltre, Nvidia non è in grado di soddisfare completamente le richieste di Tesla, creando ulteriori incertezze sul futuro del Dojo.

In definitiva, il Dojo della Tesla è una scommessa che potrebbe portare benefici incredibili o finire in un clamoroso flop. Con coinvolgimenti da parte di altre aziende e incertezze riguardo alla sua competitività sul mercato, è davvero difficile prevedere il suo destino.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.