In Cina, le vetture elettriche rappresentano un fenomeno consolidato, con oltre 18 milioni di veicoli elettrici venduti nel paese asiatico dal 2017, cifra che supera di gran lunga le vendite negli Stati Uniti. La popolarità delle auto elettriche in Cina è dovuta non solo al loro numero impressionante e alla dimensione della popolazione, ma anche al loro design e alla presenza diffusa di stazioni di ricarica, insieme a significativi incentivi governativi.
Il futuro si preannuncia ancora più promettente, con l’arrivo nel 2024 di un’auto elettrica cinese con un’autonomia di 984 km e tempi di ricarica molto brevi. Entro il 2026, la metà delle nuove vetture vendute in Cina sarà elettrica, facendo di Pechino il leader mondiale nel settore dei veicoli a zero emissioni. Questa situazione ha spinto persino l’Unione Europea a dichiarare guerra alle auto elettriche cinesi, mentre la Cina sta pian piano lasciando l’era del petrolio.
Secondo Robert Brecha, professore di sostenibilità all’Università di Dayton, se la crescita dei veicoli elettrici in Cina continuerà costantemente, avrà un impatto notevole sul consumo globale di petrolio. La Cina è attualmente il maggior importatore di greggio al mondo, ma molti ritengono che siamo vicini al picco della domanda di petrolio, il che comporterà un miglioramento graduale dalla dipendenza da questo combustibile fossile.
Attualmente, la Cina consuma 780 milioni di tonnellate di petrolio all’anno, ma si prevede che questo consumo si stabilizzerà prima di diminuire con l’aumento delle vendite di auto elettriche. Nonostante questo, va sottolineato che la Cina è ancora uno dei paesi maggiori consumatori di carbone, ma per quanto riguarda petrolio ed elettriche, Pechino è senza dubbio un esempio da seguire.
Per Anders Hove, ricercatore presso l’Oxford Institute for Energy Studies, è solo questione di tempo prima che la maggior parte delle persone si trovi a scegliere i veicoli elettrici rispetto a quelli a benzina, rendendo questo mercato sempre più attraente e sostenibile.
