Nella fabbrica Stellantis di Tychy, si realizzano motori elettrici per la piattaforma Peugeot-Citroen, in un contesto di fusione industriale che suscita dibattiti tra gli appassionati del brand Alfa Romeo e persino la politica, con il ministro Urso sollevatore polemiche sulla denominazione “Milano”.
In un periodo difficile per il settore automobilistico italiano, con tensioni evidenti tra il Governo e Stellantis, l’etichetta “made in” diventa oggetto di discussione, come sottolineato da Carlos Tavares durante la presentazione della Milano.
Tavares ha chiarito che pur essendo assemblata in un altro Paese, l’auto mantiene un’identità italiana grazie alla progettazione e ingegnerizzazione svolte nel Bel Paese. Ha inoltre sottolineato che il concetto di “made in Italy” dovrebbe andare oltre la mera produzione fisica.
Analizzando il discorso di Tavares, emerge che per mantenere la competitività sul mercato, Alfa Romeo deve offrire modelli come la Milano a prezzi accessibili. Questo approccio pragmatismo, mira a garantire la sostenibilità del marchio e ad ampliare la base clienti, specialmente tra i più giovani.
Infine, sebbene la Milano venga assemblata in Polonia, Alfa Romeo conferma che i futuri modelli Stelvio e Giulia saranno prodotti in Italia, a Cassino, mantenendo così salda la presenza del marchio nel Bel Paese.