Ricarica comoda e conveniente: scopri come ricaricare la tua Citroen Ami direttamente dalla presa di casa

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Posso ricaricare la mia Citroen Ami in garage, da una normale presa 220 V? Rischio una sanzione? Inviate i vostri quesiti a info@vaielettrico.it

Un box condominiale con presa 220 V
“Nel mio box nel condominio è presente la classica presa di corrente 220 V allacciata alla rete condominiale. Chiedo quali lavori e permessi sono necessari per poter caricare un quadriciclo elettrico tipo Ami nel mio box” Luigi

Qui sopra una video del costruttore con le istruzioni per ricaricare la Citroen Ami

ChargeGuru dice di sì
Risponde l’ing. Giulio Galbusera di ChargeGuru – “Faccio qualche premessa, la circolare dei vigili del fuoco definisce:
2.1 Veicolo Elettrico
Veicolo la cui propulsione è fornita anche o solo da un motore elettrico che assorbe corrente da una batteria ricaricabile utilizzando l’energia fornita da una sorgente esterna al veicolo, quale la rete elettrica domestica o pubblica, costruito principalmente per l’impiego sulla pubblica via, su strade o autostrade. Nella definizione di veicolo elettrico sono compresi i veicoli elettrici leggeri ma comunque targati.
Quindi la AMI Citroen è da considerarsi un veicolo elettrico.

Guardando su A) il sito web ufficiale Citroen e B) un sito non ufficiale scopriamo che:
I) la ricarica avviene tramite un cavo integrato nel veicolo;
II) la ricarica massima è limitata a 8 A e la presa domestica di alimentazione CA monofase deve essere di tipo standard E/F 16 A.

Quindi la AMI Citroen si ricarica con:
– tipo di connessione A (il veicolo elettrico è connesso al punto di carica utilizzando un cavo di alimentazione e una spina permanentemente fissati al veicolo stesso)
– modo 1 (collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione in c.a. utilizzando prese e spine normate fino a 16 A oppure ordinarie prese e spine per uso domestico o industriale oppure prese e spine speciali ma comunque conformi ad una norma internazionale IEC).

La circolare dei vvf è vero che è categorica (modo di ricarica 3 modo di ricarica 4 per non avere l’aggravio di rischio) ma definisce altresì che la stazione di ricarica è “un’infrastruttura elettrica, incluso il punto di ricarica, che per la sua realizzazione richiede una nuova connessione alla rete di distribuzione elettrica o una modifica della connessione esistente”.

Ma l’impianto deve essere a norma

In questo specifico caso, immagino che l’infrastruttura sia esistente ed a norma (cavi di sezione adeguata etc…). Se così fosse, a mio avviso, non c’è bisogno di procedere con alcunché perché non si rientra nella casistica di applicazione della circolare (NdR: in quanto non si parla di installazione di una stazione di ricarica)

Se così non fosse bisognerà procedere con un progetto elettrico ed inquadrare il tutto come modifica rilevanti ai fini della sicurezza antincendio, nel rispetto di quanto indicato dall’art. 4, comma 6 del D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151.

In sintesi: se l’impianto è già a norma, dimensionato correttamente, e permette di alimentare in continuo gli 8A che la AMI assorbe in ricarica, non ricadiamo nel campo di applicazione della circolare dei VVF perché non si tratta dell’installazione di una nuova stazione di ricarica.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.