Rivoluzione energetica nell’agricoltura: colonnine e accumulatori per un futuro sostenibile

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È stato pubblicato sul sito del ministero dell’Agricoltura il decreto che finanzia sia le colonnine (30mila euro) che i sistemi di accumulo (100mila euro) per gli impianti fotovoltaici (fino a 1milione e mezzo) da posizionare nei tetti e negli immobili delle aziende agricole. Le domande si potranno inviare dal 12 settembre al 12 ottobre 2023.

Autoproduzione ma anche colonnine per la ricarica dei veicoli aziendali
Il bando finanzia gli impianti fuori suolo, sui tetti aziendali. In un Paese dove si aspetta da tempo il decreto per i dispositivi di ricarica domestici, arriva al traguardo quello che finanzia le colonnine nelle aziende agricole. Un contributo generoso, visto che arriva fino a 30mila euro, quindi idoneo per le flotte aziendali e macchine da lavoro elettriche, da quelle per la raccolta della frutta a trattori, a sollevatori, ai carri elettrici per le stalle.

Una macchina agricola elettrica
Nel regolamento operativo per il parco agrisolare, nel capitolo dedicato alle spese ammissibili per i dispositivi di ricarica, si specifica che qualora siano installati dispositivi di ricarica per la mobilità sostenibile, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali previsti, una spesa complessiva fino ad un limite massimo ammissibile pari a trentamila euro. Si richiede che i dispositivi di ricarica siano di nuova costruzione, non già impiegati in altri siti o impianti e conformi alla normativa tecnica di settore. Inoltre, è necessario allegare un dossier fotografico per attestare l’avvenuta installazione delle colonnine di ricarica e una scheda tecnica con le principali caratteristiche tecniche dell’apparecchiatura.

Ci sono 100mila euro per i sistemi di accumulo
L’aspetto positivo di questo bando è il legame diretto tra mobilità e autoproduzione di energia pulita in azienda, sia agricola sia agroindustriale, e senza consumo di suolo. Si finanzia con un contributo sostanzioso sia l’impianto fotovoltaico (fino a un milione e mezzo di euro) che il sistema di accumulo (100mila euro), così da avere a disposizione l’energia per tutte le esigenze aziendali. Con le ultime modifiche, è anche possibile rivendere l’energia prodotta. In questo modo, si possono alimentare sia le auto, ma anche i furgoni per la consegna dei prodotti, le macchine da lavoro, i droni per l’agricoltura di precisione e i robot agricoli. Tutte le opere devono essere realizzate con collaudo e rendicontazione entro il 30 giugno 2026.

Intensità del contributo: 1000 euro per kWh
Secondo il regolamento, è possibile richiedere un contributo per le spese di acquisto e installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica, in aggiunta al contributo spettante per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. L’importo massimo ammissibile per queste spese non può superare i 100mila euro, con un limite di spesa ammissibile pari a 1.000 euro per kWh. Si possono acquistare e installare dispositivi di gestione, conversione e controllo utili al funzionamento del sistema di accumulo. Non si finanziano i dispositivi di conversione se questi sono già integrati all’impianto fotovoltaico. È ammissibile l’acquisto di licenze e software del sistema di accumulo solo se non inclusi nella dotazione prevista dal costruttore del sistema.

Inoltre, il bando prevede anche il finanziamento (fino a 700mila euro) per la rimozione dell’amianto, l’areazione (connessa alla sostituzione del tetto) e l’isolamento termico del tetto.

Puoi trovare ulteriori informazioni e i documenti del bando sul sito del ministero dell’Agricoltura.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.