ANFIA: cresce la preoccupazione generata dal pacchetto Fit for 55

ANFIA, l'associazione nazionale filiera industria automobilistica, è intervenuta a seguito degli obiettivi di riduzione delle emissioni dei veicoli del pacchetto "Fit For 55"

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È arrivata ufficialmente la proposta da parte della Commissione Europea che potrà portare la fine delle auto con motore endotermico a partire dal 2035. La notizia ha fatto molto rumore anche se già se ne parlava da diverso tempo, scatenando però ugualmente tante reazioni discordanti. Per quanto riguarda l’Italia, ad intervenire è stata l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, o ANFIA, la quale ha espresso tutto il suo sconcerto e una forte preoccupazione in merito agli obiettivi riguardanti la riduzione delle emissioni dei veicoli che sono attualmente contenuti all’interno del pacchetto “Fit For 55“.

Pur essendo consapevoli dell’importante ruolo che l’industria automotive può giocare nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo, riteniamo che lo sforzo richiesto dall’attuale proposta non tenga in debito conto degli impatti industriali, economici e sociali di scelte così ambiziose e categoriche.”

L’ANFIA sostiene che questa scelta potrebbe comportare un impatto fortissimo sull’industria in Italia, visto che gran parte delle aziende che si occupano di componentistica sono attualmente concentrate su avanzate tecnologie di propulsione.

La previsione di un target a zero emissioni al 2035 per auto e veicoli commerciali segna l’abbandono delle più avanzate tecnologie di propulsione su cui, oggi, la maggior parte delle aziende della componentistica italiana, comprese le multinazionali presenti sul nostro territorio, sono ancora prevalentemente concentrate, compiendo una incomprensibile ed univoca scelta tecnologica, senza considerare il fondamentale contributo che le stesse potrebbero dare alla decarbonizzazione attraverso l’utilizzo di carburanti rinnovabili a basso contenuto di carbonio.”

In rappresentanza delle oltre 5.000 imprese della filiera industriale italiana, fortemente colpite da questa proposta, rivolgiamo un appello alle Istituzioni italiane ad adottare un percorso di accompagnamento della filiera della componentistica alla riconversione produttiva e di rappresentare con determinazione le istanze di uno dei settori più importanti del Paese nell’iter legislativo che seguirà la proposta nei prossimi mesi.”

A pronunciarsi anche ACEA, associazione che ora studierà nel dettaglio tutte le proposte ribadendo che i costruttori si impegneranno a raggiungere le emissioni zero entro il 2050.

La Commissione europea oggi ha chiarito molto chiaramente che il Green Deal può avere successo solo con obiettivi obbligatori per il potenziamento delle infrastrutture di ricarica e rifornimento in tutti gli Stati membri. Questo sarà essenziale per caricare i milioni di veicoli elettrici che le case automobilistiche europee porteranno sul mercato nei prossimi anni e per fornire una riduzione senza precedenti delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

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