Eureka elettronico: la svolta software che trasformerà l’auto elettrica

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Per più di un secolo siamo stati abituati a pensare a un’auto unicamente in termini fisici: un insieme di acciaio, alluminio, plastica, cavi (sempre più numerosi) e via dicendo. Pezzi su pezzi a dare forma e definire lo strumento utilizzato per muoversi. Insomma: l’hardware.

Poi per gestire le sempre più numerose funzioni delle auto ecco arrivare i software. Prima più semplici, elementare cartografie per i primi navigatori satellitari. Lettori multimediali che non si accontentavano più dei CD ma erano in grado di riprodurre gli MP3. E poi gestione delle modalità di guida, delle telecamere esterne, degli ADAS e via dicendo.

Infine, con le auto elettriche, ecco che il parallelo con i moderni smartphone è più che azzeccato. Auto non più riconducibili a semplice hardware con le ruote, ma computer con elementi da far lavorare all’unisono, gestendoli con programmi via via più complessi e fondamentali. Perché se meccanicamente un’auto elettrica è ben più semplice di una con motore termico, ciò che la fa “girare” richiede chilometri su chilometri di codice. Dalla gestione delle batterie a quella del motore, passando per il calcolo (precisissimo) del percorso con le varie soste per la ricarica.

In questo frangente entra in campo Bosch, il colosso tedesco sempre più impegnato a sviluppare soluzioni software dedicate proprio alle auto elettriche, come Bosch Battery in the cloud e Convenience Charging. Ne abbiamo parlato con Giulio Lancellotti, Manager Globally Responsible for Software and Services, per capire come e quanto si evolveranno i servizi nei prossimi anni.

Bosch non produce batterie ad alto voltaggio ma si è posizionata su due segmenti specifici come servizi di ricarica e di servizi di gestione della batteria. Battery in the cloud altro non è che un digital twin del pacco batterie, messo nel cloud. Il tipo di servizio che garantisce è gestito da un processo semplice: ricezione dei dati da parte della vettura e nello stesso tempo da una parametrizzazione iniziale del pacco batterie, con parametri statici (presi con vettura appena prodotta) e dinamici (con la vettura durante la sua fase di vita). Questi dati vengono concertati da una piattaforma cloud che fa girare modelli che permettono di ridurre i costi e creare valore aggiunto. Ridurre i costi perché il lifetime monitoring permette di prevenire una degradazione improvvisa. La batteria è soggetta a forti stress, come quello termico o la gestione della ricarica. Creare valore aggiunto perché certifica ad esempio l’uso della batteria, per poi poterla riutilizzare in altre attività garantendo lo stato di salute. Ci sono poi anche un sistema di predizione del degrado del pacco batterie e uno per raccomandare la giusta curva di ricarica al sistema, per ottimizzare la vita utile degli accumulatori. Il sistema funziona su tutti i tipi di batterie, a prescindere da chimica, cella o modulo.

È necessario creare i vari parametri da inserire nel sistema, in questo senso parliamo di settimane. Il tempo di reazione è fondamentale e uno dei parametri più importanti. Questo tool nasce dall’esigenza delle Case di avere un “giudice terzo” per monitorare le batterie e aiutarli non solo quando l’auto è già su strada, ma anche per l’opera di ingegnerizzazione degli accumulatori.

Andiamo verso un approccio ibrido che combina modelli fisici con algoritmi di intelligenza artificiale. Senza base di modelli fisici diventa sempre più complesso creare una IA. Nel Battery in the cloud ha già un impatto, specialmente per quanto riguarda la stima di vita della batteria, avendo dato come input il comportamento degli accumulatori. Batterie tenute quindi sempre sotto stretta sorveglianza dal software, per allungarne la vita gestendo – come detto – le fasi di ricarica, scegliendo in autonomia quanto caricarle a seconda di vari parametri.

Il tema del “pieno” è al centro di un altro servizio software ideato da Bosch: Convenience Charging, un pacchetto di servizi comprensivo di funzioni come la pianificazione del percorso, previsione dell’autonomia costantemente aggiornata e accurata, opzioni di pagamento semplificate e ricarica domestica ottimizzata in base ai costi.

Questo dei servizi di ricarica è il secondo ambito che abbiamo visto per la crescita all’interno del mondo dei servizi elettrificati. Prima di tutto permette di accedere a un network di stazioni di ricarica, il più numeroso a livello globale (500.000 punti, ndr), aggregando le stazioni di vari operatori. Prende in considerazione massa del veicolo, tipo di strada, stile di guida, distanza dal punto di ricarica, condizioni meteo per costruire il percorso ottimale verso la stazione di ricarica. Deve naturalmente essere il più affidabile possibile. Avere tanti punti di ricarica nel sistema è la condizione fondamentale per il mercato, il tema delle funzionalità avanzate invece è un tema sul quale il mercato sta arrivando solo negli ultimi tempi. Altra condizione fondamentale è il breve tempo di risposta nel ricalibrare il percorso al mutare delle condizioni esterne (meteo, cambio di strada) o interne (temperatura batterie, stile di guida) all’auto.

Il tema non è tanto se noi siamo pronti. È il contrario. Noi siamo più che aperti e pronti.

È nata per una comune volontà: Maserati diventare protagonista nel mercato elettrico premium e nostro di diventare protagonisti nel mondo dei servizi software. Per quanto ci riguarda vogliamo accompagnare il Tridente nel suo viaggio verso l’elettrico nel modo migliore possibile. Garantendo un’esperienza di ricarica ottima, sia in termini di accesso sia di assistenza al punto di ricarica. Software a guidare la transizione e a dominare l’era delle auto elettriche. Ma non solo.

Anche le nostre città iniziano ad avere cervelloni connessi, a renderle in grado di gestire il traffico che le attraversano. Si chiamano smart cities (città intelligenti) e sono un dei temi sui quali costruttori e amministrazioni ragionano da tempo.

Molto probabilmente siamo già all’interno di questo tema di quanto non crediamo. Come tutte le transizioni porta con se un impatto nel mondo della tecnologia e della sua evoluzione che non possiamo non prendere in considerazione. Si tratta di uno scenario che non va più di tanto in là nel futuro, ma nello stesso tempo dobbiamo guardare allo sviluppo – sostenibile – della tecnologia.

Sono principalmente due. Il primo la gestione della ricarica senza autenticazione fisica, il cosiddetto ISO 5118 (Interfaccia di comunicazione tra veicolo e rete, ndr), il Plug&Charge. Il secondo è quello relativo alle funzionalità avanzate: autonomia, ottimizzazione percorso, monitoraggio dello stato di salute delle batterie e via dicendo. La combinazione di questi due elementi sarà il trend tecnologico nel quale muoversi. In che ottica? Garantire modelli di valori dal punto di vista di second life, riciclo, flotte e sharing. Sono tutti elementi che non possiamo non considerare.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.