Il gioco non vale la candela: licenziato per rubare 40 centesimi di corrente

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Florian M. ha perso il lavoro a causa di un gesto che gli è costato soli 40 centesimi: ricaricare la sua auto elettrica sul posto di lavoro, senza chiedere il permesso al datore. Questo 27enne ha collegato la sua Golf Plug-in Hybrid a una presa da 220 volt nel corridoio durante l’orario di lavoro, ma il suo capo lo ha scoperto e lo ha licenziato immediatamente.

Nonostante la sua Golf fosse in corto di carburante, Florian è stato licenziato sul momento. Tuttavia, dopo aver fatto causa al datore di lavoro, è riuscito a ottenere un accordo vantaggioso di 8.000 euro lordi come buonuscita, in quanto il tribunale del lavoro ha ritenuto il licenziamento ingiusto.

Anche se il licenziamento è stato annullato, Florian ha dovuto trovare un nuovo impiego. La Corte ha chiarito che la ricarica dell’auto sul posto di lavoro senza autorizzazione potrebbe comunque essere motivo di licenziamento, anche se il fatto che si trattasse di soli 40 centesimi e che Florian avesse un precedente penale pulito avrebbe richiesto solo un semplice richiamo anziché un licenziamento.

Florian dovrebbe sicuramente riflettere attentamente prima di ricaricare nuovamente la sua auto sul posto di lavoro senza autorizzazione. Inoltre, la prossima volta potrebbe prendere in considerazione l’installazione di pannelli solari per la ricarica dell’auto elettrica, un’opzione che potrebbe risultare conveniente.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.