Nonostante le automobili elettriche non siano ancora esplose e in Italia siano un fallimento, il mercato delle auto termiche sta vivendo un costante declino nelle vendite. Secondo uno studio condotto dal RMI (Rocky Mountain Institute) e dal Bezos Earth Fund intitolato “X-change: Cars”, l’espansione delle vetture elettriche è molto più significativa di quanto si creda. Di conseguenza, la rapida crescita dei veicoli elettrici sta portando la domanda di automobili termiche al suo punto massimo.
Gli esperti sono convinti che il mercato delle auto a combustione interna abbia raggiunto il suo apice e che entro il 2030 le auto elettriche domineranno le vendite globali di veicoli. La spinta principale per i veicoli elettrici proviene principalmente dalla Cina e dal Nord Europa. Secondo le previsioni, entro il 2030, la quota totale di veicoli elettrici dovrebbe rappresentare tra il 62% e l’86% delle vendite globali di auto, il che rappresenta un periodo di sette anni.
Nel frattempo, la quota di mercato delle auto termiche sta crollando drasticamente e si prevede che entro il 2030 le vendite caleranno dal 14% al 38%. Il picco delle auto a combustione interna è stato raggiunto nel 2017, quindi ben sei anni fa. Da allora, le vendite di vetture a benzina e diesel continuano a diminuire.
Questo trend negativo può essere attribuito sia alla crisi dovuta alla pandemia di COVID-19, alla carenza di chip e alla guerra in Ucraina (che hanno causato una crisi economica globale) sia alla crescente diffusione delle automobili elettriche, specialmente in Paesi come la Cina e la Norvegia, considerata un vero e proprio paradiso per le auto elettriche.
Lo studio evidenzia anche che negli ultimi dieci anni il numero di auto rottamate si è attestato tra i 40 e i 50 milioni e si prevede che entro il 2030 raggiungerà i 60-70 milioni. Ciò solleva la questione del riciclaggio. Infine, secondo lo studio condotto dal RMI e dal Bezos Earth Fund, entro il 2040 la domanda di petrolio per le automobili raggiungerà lo zero.
