Circa vent’anni fa, l’azienda automobilistica Volkswagen riuscì a sviluppare un motore diesel eccezionale. Dopo anni di esperienza nel settore, l’azienda di Wolfsburg creò un motore a gasolio estremamente efficiente.
Il motore in questione è il 3L TDI, un propulsore che consumava meno di 3 litri di gasolio ogni 100 chilometri, una cifra che nemmeno i moderni modelli ibridi come la Yaris o la Mazda 2 riescono ad eguagliare.
Questo motore, conosciuto anche come 1.2 PD, fu introdotto sul mercato nel 1999. Partendo dal motore 1.4 TDI, la cilindrata fu ridotta a 1.191 cc, con sei valvole e componenti in alluminio. Nonostante una potenza minima, il peso del motore era di soli 99,8 chilogrammi.
Per migliorare l’efficienza, furono utilizzati un turbo a geometria variabile e un EGR raffreddato a liquido. Volkswagen, che al momento sta puntando a vendere la ID.1 a meno di 20mila euro, decise di creare un motore estremamente efficiente, ma comunque con delle prestazioni soddisfacenti.
Il motore erogava 61 cavalli ma aveva una coppia di 140 Nm, dati ideali per modelli di piccole dimensioni e leggeri. Inoltre, era disponibile una modalità Eco che limitava ulteriormente la potenza a 45 cavalli.
Così si arrivò ad un’incredibile cifra di 2,9 litri per ogni 100 chilometri di consumo, un dato senza precedenti sul mercato. È importante sottolineare che il ciclo di misurazione utilizzato all’epoca, il defunto NEDC, era più indulgente rispetto a quelli attualmente utilizzati, ma comunque nessuna vettura è riuscita ad eguagliare questa efficienza.
Volkswagen decise di montare questo motore sulla piccola Volkswagen Lupo, un’auto che attualmente si può trovare in un magazzino segreto insieme ad altre 200 vetture iconiche, compresa l’Audi A2. Quest’ultimo modello ottenne un discreto successo anche in Italia grazie alle sue soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
Il 3L TDI gettò le basi per il futuro BlueMotion di Volkswagen, che venne successivamente montato su Polo e Golf con un consumo di 3,2 litri di gasolio ogni 100 chilometri.
