I ricchi imprenditori arabi, che un tempo investivano in auto di lusso europee come Ferrari, Lamborghini, Bentley e Rolls-Royce, stanno oggi dirigendo sempre più i loro fondi di investimento verso la Cina. Questa scelta è dettata principalmente dalla transizione ecologica e dal crescente interesse per l’auto elettrica.
Un esempio di questo nuovo orientamento è rappresentato da CYVN Holding, che ha recentemente acquistato il 7% delle azioni di NIO. Con una iniezione di liquidità di oltre 700 milioni di euro, il fondo del governo di Abu Dhabi ha contribuito a sostenere la Casa automobilistica di Shanghai, che sta affrontando una fase di vendite critiche.
Ma questa non è un’occasione isolata. L’Arabia Saudita, infatti, ha annunciato di essere pronta a investire circa 5 miliardi di euro in Human Horizons, un’azienda automobilistica cinese di recente lancio in Europa con due vetture elettriche premium a marchio HiPhi.
I Paesi mediorientali, infatti, vogliono sfruttare la transizione globale verso la mobilità sostenibile e investire i capitali petroliferi nei settori delle energie rinnovabili e dell’auto elettrica. In molti casi, l’obiettivo è sostenere un brand automobilistico e successivamente invitare l’azienda a costruire le proprie auto sul territorio, stimolando così l’economia locale.
Un esempio già realizzato è quello di Iconiq Holding Limited, startup cinese acquistata nel 2022 da NWTN, una società con sede a Dubai finanziata da Sultan Investments. NWTN ha costruito una fabbrica