Scegliere la wallbox perfetta: quale modello fa al caso tuo?

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Marco Morellini, un esperto SEO, giornalista ed esperto di WordPress, ha ricevuto una richiesta di consulenza da parte di un lettore riguardo alla scelta e all’installazione di una wallbox per la ricarica di un’auto elettrica. Il lettore possiede due box in un condominio, ha un impianto elettrico da 3.3kw e sta valutando l’acquisto o il noleggio della sua prima auto elettrica.

Il lettore chiede quale potenza sia necessaria in casa per una ricarica di mantenimento, considerando un percorso giornaliero medio di 45 km e una batteria da almeno 50kw. Si chiede se abbia senso aumentare la potenza a 4.5kw o 6kw e se la trifase sia necessaria per la ricarica privata. Inoltre, ha dubbi riguardo alla conservazione della carica della batteria durante lunghi periodi di assenza e chiede informazioni sulla potenza massima di ricarica di un’auto elettrica.

Marco risponde che, per le esigenze attuali del lettore, potrebbe essere sufficiente installare una wallbox semplice con bilanciamento dei carichi. Una potenza di ricarica inferiore a 3kw sarebbe sufficiente per rabbocchi di energia di 10-12 kWh a notte. Pertanto, l’aumento della potenza contrattuale non è indispensabile, anche se salire a 4.5 o 6kw sarebbe comunque conveniente per eventuali futuri utilizzi di elettrodomestici come piani ad induzione o pompe di calore.

Marco suggerisce di escludere l’opzione trifase, in quanto la maggior parte delle auto elettriche accettano al massimo 7.4 o 11kw di ricarica in corrente alternata AC. La ricarica in corrente continua DC, dalle colonnine pubbliche fast e ultrafast, richiede almeno 50kw e sarà necessaria solo per i viaggi a medio-lungo raggio.

Inoltre, Marco consiglia al lettore di considerare la wallbox come un valore aggiunto per il suo immobile, che potrebbe beneficiarne personalmente in futuro o essere di interesse per un potenziale acquirente. Con pochi centinaia di euro in più, il lettore potrebbe trovare wallbox con funzioni aggiuntive come integrazione con il fotovoltaico, programmazione delle ricariche, controllo remoto e predisposizione alla bidirezionalità.

Per quanto riguarda la conservazione della carica durante lunghi periodi di assenza, Marco rassicura il lettore che se le assenze durano solo giorni o settimane, non sarà necessario rabboccare la carica. Lasciare l’auto in garage con una carica del 30-40% non comporterà il rischio che scenda al di sotto del 20%, soglia critica per la degradazione anticipata della batteria.

Infine, Marco spiega che la pompa di calore è importante soprattutto per la climatizzazione dell’abitacolo dell’auto elettrica. I sistemi tradizionali di riscaldamento e raffreddamento possono consumare molta energia e ridurre l’autonomia del veicolo. Con la pompa di calore, questo problema si ridimensiona notevolmente.

Se hai altre domande o vuoi ulteriori informazioni, non esitare a contattare Marco a info@vaielettrico.it.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.