Dati emissioni sul ciclo di vita sono sottostimati: il report di Transport & Environment

Arriva di nuovo una critica alle case automobilistiche in merito alle emissioni dichiarate sull'intero ciclo vita delle auto

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Uno nuovo studio condotto da parte di Transport & Environment avrebbe evidenziato che le emissioni dichiarate dei costruttori in merito all’intero ciclo vitale delle auto sono poco credibili per quanto riguarda i calcoli. Le cifre infatti sarebbero ben più alte se elaborate secondo i giusti criteri. Tra le peggiori case automobilistiche attualmente risulterebbero, secondo tali aspetti, BMW, Hyundai-Kia e Stellantis.

Il direttore della divisione riguardante la finanza sostenibile di Transport & Environment, Luca Bonaccorsi, ha commentato la vicenda:

Affinché gli investimenti verdi siano credibili occorre che siano sostenuti da dati accurati. Le case automobilistiche ingannano gli investitori sottostimando le emissioni prodotte durante il ciclo di vita delle loro auto. E le agenzie di rating forniscono punteggi ESG senza senso. Gli investitori se ne renderanno conto presto e dovranno prendere provvedimenti.”

Non sono mancate dunque le accuse proprio prendendo come modello tale report, con i vari dati in merito alle emissioni che hanno portato ad alcuni gruppi automobilistici in particolare. Prendendo in esame il caso di BMW, l’azienda stima che le emissioni media dei suoi veicoli possono essere una determinata quantità ipotizzando che le sue auto per curano non più di 150.000 km nel corso della loro vita. Per quanto riguarda il report di Transport & Envoironment questo non è vero. Ad esporsi in merito alla vicenda è stato Andrea Poggio di Legambiente:

Stellantis è una delle case peggiori per impatto globale per ogni auto prodotta (ben 62 tonnellate di CO2), a causa dei tanti, troppi fuoristrada venduti soprattutto in America. Si tratta di auto grandi e pesanti che producono nella loro vita decine di volte il loro peso in gas di scarico inquinanti per la salute e il clima. Il futuro è la mobilità elettrica collettiva e dei veicoli elettrici leggeri come ebike e quadricicli.”

Stando a quanto rivelato dagli studi in questione, parlando del punto di vista finanziario, le case automobilistiche in alcuni casi hanno un’impronta di carbonio praticamente quasi pari a quella dell’industria petrolifera.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.