Elettrica e senza sorprese: Il confronto tra leasing e noleggio a lungo termine per le auto elettriche

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Quando si parla di automobili, in Italia si sta sempre più cercando alternative all’acquisto tradizionale. Il leasing e il noleggio a lungo termine stanno guadagnando sempre più popolarità. Quindi, la domanda è: quale soluzione è migliore per un’auto elettrica? Per iniziare, cerchiamo di capire le differenze tra il leasing e il noleggio. Poi, analizziamo i due scenari in relazione alle esigenze di un veicolo a zero emissioni.
Dal punto di vista tecnico, il leasing è un’operazione di finanziamento in cui la società proprietaria dell’auto cede una vettura a un privato in cambio di un pagamento mensile fisso. Il leasing ha una durata compresa tra 2 e 5 anni e, al termine, si ha la possibilità di acquistare l’auto pagando una maxirata o restituirla alla società. È anche possibile estendere il leasing per altri mesi.
Il noleggio a lungo termine, invece, è più simile a un contratto di abbonamento. Consente di usare un’auto per un periodo di tempo prestabilito, solitamente dai 2 ai 5 anni, ma non offre la possibilità di diventare proprietari dell’auto al termine.
È importante fare una distinzione. Il leasing, come spiegato, potrebbe sembrare simile all’acquisto con finanziamento, ma ci sono differenze significative. Nel leasing, infatti, non si diventa proprietari dell’auto fino alla fine del contratto, e solo se lo si desidera. Nell’acquisto con finanziamento, invece, si diventa proprietari sin dal momento della stipula del contratto.
Una differenza fondamentale tra leasing e noleggio a lungo termine riguarda la gestione e il pagamento delle spese ordinarie associate all’auto: manutenzione, assicurazione e spese amministrative. Nella maggior parte dei casi, queste spese non sono incluse nella quota mensile di un leasing e sono a carico del locatario. Nel caso del noleggio, invece, la quota mensile include tutto: dal bollo all’assicurazione alla manutenzione ordinaria.
C’è anche una differenza fiscale: con il noleggio, la quota mensile è completamente deducibile ai fini delle imposte. Con il leasing, invece, la quota è deducibile solo ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, ma si aggiunge una deduzione fiscale pari ai due terzi del periodo di ammortamento.
Ma cosa conviene fare con un’auto elettrica? Ora che abbiamo tutte queste informazioni, torniamo alla domanda iniziale. Non c’è una risposta definitiva. Proprio come non c’è quando si parla di auto ibride o a combustione interna. La scelta tra leasing e noleggio deve essere fatta tenendo conto delle esigenze individuali.
Ad esempio, per quanto riguarda la manutenzione, è noto che su un’auto elettrica questa sia meno frequente e meno costosa. Avere la manutenzione inclusa nel canone di noleggio può essere vantaggioso, a patto che non faccia aumentare eccessivamente la tariffa mensile. Tuttavia, è anche importante considerare la distanza percorsa durante l’anno. Se si viaggia molto, i costi di manutenzione aumentano e può essere preferibile includerli nella tariffa per evitare sorprese. Al contrario, se si percorrono pochi chilometri, la manutenzione di un’auto elettrica sarà minima (non ci saranno cambi d’olio o interventi su altri componenti meccanici comuni nelle auto a benzina).
Tra gli aspetti da considerare vi è anche il valore dell’auto o delle auto che verranno noleggiate o prese in leasing e la durata del contratto, fattori che possono influenzare la scelta. Chi sceglie il noleggio non diventerà mai proprietario dell’auto alla fine del contratto. Chi opta per il leasing potrebbe voler lasciare aperta l’opzione di acquisto. Tuttavia, si deve considerare il fatto che se il leasing è a lungo termine (4 o 5 anni) e l’auto è costosa, alla fine del contratto potrebbe essere necessario pagare un’alta maxirata rispetto al valore dell’auto in quel momento. Su un’auto di lusso, questa differenza potrebbe essere significativa e conviene tenerne conto al momento della scelta.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.