Il settore automotive negli Stati Uniti è attualmente coinvolto in uno sciopero che sta creando una serie di problemi sia per i lavoratori che per le imprese. Oltre alle questioni legate a salari e orari di lavoro, sembra che la situazione sia influenzata da cambiamenti strutturali nell’industria automobilistica stessa.
Secondo un articolo del New York Times, il futuro dell’industria dipende fortemente dalla transizione verso i veicoli elettrici, che rappresenta un cambiamento tecnologico di rilevanza. L’attuale sciopero della United Auto Workers in Michigan e in altri stati viene descritto come una “battaglia” tra l’industria automobilistica di Detroit e il sindacato, che affrontano problemi che vanno oltre la sfera finanziaria. Il sindacato si trova ad affrontare una ridefinizione dei propri ruoli in un’epoca in cui i veicoli a benzina stanno diventando sempre meno numerosi.
I lavoratori, oltre a chiedere migliori condizioni salariali, stanno lottando anche per il mantenimento dei loro posti di lavoro in un contesto in cui la produzione di auto elettriche richiede meno manodopera a causa della minore necessità di componenti meccaniche e della maggiore importanza del software. Questi fattori rendono la vecchia manodopera meno qualificata meno richiesta, mentre diventano più importanti competenze specifiche.
È importante sottolineare che questi cambiamenti tecnologici si verificano periodicamente e non sono una novità assoluta. Tuttavia, nonostante gli ingenti investimenti delle case automobilistiche nella transizione verso i veicoli elettrici, i risultati finora sono stati deludenti, come dimostra il basso tasso di vendite di auto elettriche in Italia.
Le aziende sostengono che accettare le richieste del sindacato potrebbe portarle al fallimento. Il CEO di Ford, Jim Farley, ha dichiarato che è fondamentale discutere di un futuro sostenibile per l’industria automobilistica, evitando di dover fare scelte tra la chiusura delle attività e la soddisfazione dei lavoratori.
