Nel contesto automobilistico italiano, l’ottimismo regna sovrano: ben otto aziende su dieci guardano con fiducia all’elettrificazione dei veicoli. L’indagine condotta dall’Osservatorio TEA ha espresso questo positivo scenario durante il tavolo “Presente e futuro della filiera automotive italiana” presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Più nel dettaglio, l’83,2% delle imprese si aspetta effetti positivi sull’occupazione e il 79,3% pensa lo stesso per gli effetti sui prodotti. Secondo lo studio, entro il 2027 si stima un incremento degli occupati della filiera dello 0,6%, con la Lombardia che traina la crescita compensando il calo nel Nord Est e al Sud. Tuttavia, quasi la metà delle aziende denuncia gravi difficoltà nella ricerca di nuove professionalità.
L’analisi, condotta su un campione di 217 aziende rappresentativo delle 2.152 imprese, esclude una crisi nel settore automotive, ma sottolinea l’importanza di una politica industriale mirata e un’intensa attenzione alla formazione e alle nuove competenze. Le imprese chiedono un maggiore supporto e guida da parte del governo, soprattutto per quanto riguarda la defiscalizzazione delle assunzioni di personale giovane ed esperto.
Inoltre, si evidenzia una diffusa difficoltà delle imprese nel reperire le professionalità richieste, con le grandi imprese e quelle attive a controllo estero e quelle del Sud come le più colpite. Infine, le aziende chiedono bonus per l’acquisizione di tecnologie e la riconversione produttiva, e agevolazioni per la formazione dei lavoratori.
In sintesi, nonostante le ottime prospettive dell’automotive italiano, resta il problema della ricerca di personale qualificato, che richiede una risposta urgente e mirata da parte delle istituzioni.
