Le colonnine elettriche impazziscono: un mistero da risolvere!

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Colonnine che vanno a singhiozzo, segnala Antonio. E anche noi abbiamo avuto un’esperienza identica proprio negli stessi giorni. Che succede? A quanto pare brancola nel buio la stessa Enel X Way.

Inviate i vostri quesiti a info@vaielettrico.it.

La ricarica si interrompe senza un perché

“Vi scrivo per segnalarvi una spiacevole situazione: mi reco, insieme a mia moglie, tutti i giovedì a Fornaci di Barga (LU) partendo da Marina di Carrara (MS) dove abitiamo. Sono circa 180 km andata e ritorno, che la nostra Skoda Citigo e iV potrebbe anche fare con un “pieno”, ma preferiamo, per maggiore tranquillità, fare una ricarica veloce all’unica Fast nel giro di molti chilometri, la colonnina Enel X Way che si trova nel parcheggio del supermercato Conad di Galligano a pochissima distanza da Fornaci. L’ora in cui siamo lì coincide con il pranzo quindi ne approfittiamo per mangiare un economico ma completo “menù baby” presso il Bristrot del Conad. Tempo del pranzo e della ricarica sono simili, quindi sarebbe tutto perfetto. Si, Sarebbe, se non fosse per i sistematici malfunzionamenti della colonnina che, più di una volta su due, interrompe l’erogazione dopo un tempo aleatorio, costringendomi a tenere costantemente sott’occhio la situazione tramite l’app del mio fornitore BeCharge secondo la quale la carica è ancora in corso anche se a 0 kW. Mi devo per forza recare alla colonnina per fare di nuovo tutta la procedura di attivazione della carica, staccando e poi ricollegando il connettore.”

Colonnine in tilt, lo scaricabarile dei gestori

Una situazione alquanto stressante. Ma non finisce qui perché alcune volte la ricarica si interrompe immediatamente dopo l’attivazione: la colonnina segnala “Completata” e poi non c’è più verso di farla ripartire. Tutte le volte che un malfunzionamento c’è stato ho provveduto ad inviare una segnalazione tramite app, ma non ho mai avuto nessun riscontro. Una volta allora ho chiamato al telefono l’operatore del servizio Be Charge il quale mi ha risposto che, essendo la colonnina di un altro gestore non poteva fare nulla. Gli ho detto che il problema andava segnalato, ma non è successo assolutamente nulla. Bene, ieri eravamo di nuovo lì e stavolta la ricarica si interrompeva più volte immediatamente dopo l’inizio. Ho deciso di provare a chiamare l’assistenza Enel X Way anche se sospettavo cosa mi avrebbero detto… infatti la gentilissima operatrice, dopo aver ascoltato il mio problema, mi ha detto che, essendo io cliente BeCharge, non poteva aprire una segnalazione di guasto. Allora ho avuto una illuminazione e le ho detto: ho qui davanti mia moglie che è cliente Enel X Way! Si sono aperte le porte del paradiso: mi ha chiesto con che email era registrata e ha fatto da remoto una prova di attivazione della carica usando quell’account. Dalla prova, e dallo storico precedente, ha riscontrato l’effettivo malfunzionamento della colonnina e ha aperto una segnalazione per farla riparare. Succederà? Spero proprio di si.

Ci vorrebbe anche il roaming dell’assistenza

Ma il punto che volevo sottolineare è questo: se tra i vari gestori ci sono accordi per condividere l’uso ed il ritorno economico delle colonnine, perché non ci sono accordi altrettanto efficaci per gestire le segnalazioni? Non è forse interesse di tutti che le colonnine funzionino al meglio? Perché fare a scaricabarile dei problemi? Cosa possiamo fare per affrontare di petto questo problema?„

Risposta:

In questa rubrica siamo soliti dare risposte. Però stavolta faremo un’eccezione. Rincareremo la dose, raccontandole quello che è successo proprio a noi fra il 14 e il 15 giugno. Abbiamo tentato di ricaricare usando la tessera RFID di Enel X Way associata a un abbonamento mensile flat Travel (69 euro per 160 kWh). Una prima volta, il 14, da un impianto Free to X alla stazione di servizio Rubicone Est. Le altre due da altrettante colonnine Enel X Way quick in corrente alternata nel centro di Bologna. Tre volte su tre la carta è stata rifiutata come “non validata”. Nel primo caso eravamo di fretta e abbiamo utilizzato carta e abbonamenti di Be Charge, che ha funzionato.

L’assistenza? Gentile ma impotente

Ma la seconda e la terza abbiamo cercato di andare a fondo. Prima tentando con la App Enel X Way che ha attivato la ricarica per qualche secondo, salvo poi interromperla con l’incomprensibile messaggio sul display “Carta validata, ricarica terminata“. L’assistenza, contattata entrambe le volte, ha verificato che il nostro account non presentava problemi e ha attivato le colonnine da remoto dopo aver fatto il classico reset. Nulla da fare: dopo pochi secondi è ricomparsa la scritta “Carta validata…”

All’ennesimo tentativo fallito stavamo decisamente perdendo la pazienza. Per fortuna l’operatore con grande gentilezza ci ha assicurato che avrebbe inoltrato la segnalazione di guasto e la richiesta di intervento tecnico. Noi abbiamo rinunciato alla ricarica (eravamo a pochi passi da casa) ma ci siamo fiondati al computer per inviare un messaggio sul “gradimento del servizio” che è opportuno censurare. Dopo cena ci sono arrivate ben due mail di scuse. E il mattino successivo, 16 giugno, ci ha contattato l’assistenza per avere un report dettagliato dell’accaduto. Infine ci ha accreditato 30 kWh in omaggio per il disturbo.

Colonnine inutilizzabili, la protesta “paga”

Morale della favola: a) protestare, reagire e denunciare qualche risultato lo dà. E non ci riferiamo ai 30 kWh omaggio, bensì alla mobilitazione generale ottenuta. Guarda caso questa mattina abbiamo tranquillamente fatto “il pieno” in una delle due colonnine incriminate. Speriamo che segua un tentativo serio di capire cosa stia succedendo. b) La concomitanza dei nostri rispettivi disguidi ci induce a pensare che l’intera rete Enel X Way sia stata infettata da un virus informatico che ha mandato in tilt il sistema. Ci informeremo meglio. c) L‘interoperabilità fra i vari gestori è una precondizione per lo sviluppo della mobilità elettrica, ma è ben lontana dall’essere efficiente ed efficace. Non siamo tecnici ITC, tutt’altro. Ma pensiamo che i diversi sistemi informatici facciano una gran fatica a dialogare tra loro. Una Torre di Babele, insom

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.