La sorprendente carriera del padre di Lewis Hamilton: dal lavoro umile al successo internazionale

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Lewis Hamilton è ormai un personaggio conosciuto in ogni singolo aspetto, eppure ci sono ancora delle curiosità che in pochi sanno.

Il papà di Lewis, Anthony, ha accompagnato la carriera del figlio dall’infanzia fino alla Formula 1, sostenendolo sotto tutti i punti di vista. Ma quale è il suo reale lavoro? Il mondo della F1 è stato ai suoi piedi praticamente per oltre un decennio. Lewis Hamilton ha inaugurato la sua era nel 2008, quando ottenne il primo titolo mondiale con la McLaren, battendo sul filo di lana la Ferrari di Felipe Massa.

Dopo qualche difficoltà di troppo nel ritrovare una vettura competitiva, nel 2013 scelse di sposare il progetto della Mercedes, andando incontro al trionfo. Dal 2014 al 2020 tutti i titoli sono andati nella sua bacheca, ad eccezione del 2016, in cui trionfò Rosberg.

La capacità di adattarsi a diversi periodi della Formula 1 è un grande merito di Hamilton, che dalle battaglie con Vettel, Raikkonen e Alonso è passato ai duelli con la nuova generazione dei Russell, Verstappen e Leclerc.

Il minimo comun denominatore per “Il Re Nero” è stato sempre il successo, con sette titoli che sono lì ad impreziosire la sua prestigiosa bacheca. Eppure le cose non sono sempre state semplici per Lewis, che a differenza della maggioranza dei piloti del Circus non proviene da una famiglia ricca.

Anthony Hamilton e quel lavoro da oltre 12 ore al giorno

In molti hanno visto Lewis Hamilton accompagnato durante i week end di gara dal padre, Anthony. Una figura che si è rivelata importantissima nella storia e nell’evoluzione professionale del ragazzo di Stevenage.

All’esordio in Formula 1 nel 2007, Hamilton aveva proprio il genitore come manager, sempre pronto a sostenerlo in ogni circostanza. Con il passare degli anni, invece, il rapporto si era incrinato, arrivando addirittura ad una separazione forzata.

Il classe ’85 è stato costretto a licenziare Anthony dal ruolo di manager, visto che il rapporto era diventato troppo freddo e professionale. Come spiegato in diverse interviste, Lewis aveva a volte bisogno solo di un abbraccio, ma ormai quel tipo di feeling era completamente disperso.

Anthony Hamilton di sacrifici nel corso della sua vita ne ha fatti davvero molti. Originario dell’isola caraibica di Grenada, si trasferì da giovane in Inghilterra per cercare fortuna. Come impiegato delle ferrovie pubbliche lavorava ben 12 ore al giorno, accettando anche altri lavoretti extra per arrotondare.

La passione per il Motorsport l’ha trasmessa lui al figlio, portandolo sui kart sin da bambino. I soldi non bastavano mai in famiglia, considerando anche le condizioni del fratello minore di Lewis, Nicolas, costretto su una sedia a rotelle e gravemente malato. Eppure Anthony la sua missione l’ha assolta alla grande, donando ai figli un’esistenza dignitosissima anche prima del successo di Lewis.

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Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione, nonché in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, svolgo da anni il lavoro di redattrice digitale. Tra le mie passioni, ci sono il canto, il disegno. Inoltre amo viaggiare.