Gli italiani ricevono una brutta notizia: il costo del biglietto aumenta. Ecco tutto ciò che è necessario sapere.
La questione della mobilità non è mai stata e non sarà mai semplice. Questo è un dato di fatto. Trovare un compromesso accettabile tra le esigenze individuali dei cittadini e le esigenze di gestione del traffico e delle strade non è affatto semplice. Questa problematica è particolarmente evidente nelle grandi città, dove accontentare tutti risulta arduo.
A conferma di ciò, arrivano le ultime novità legate ai ticket che non renderanno affatto felici i cittadini, soprattutto considerando il momento economicamente difficile che tutti stiamo attraversando con aumenti dei prezzi in ogni settore. Le lamentele sono giunte immediatamente.
Purtroppo, questo periodo di crisi sembra non voler concedere un po’ di respiro alle tasche dei cittadini, che sono duramente provate. La pace sembra essere un obiettivo lontano.
I prezzi dei mezzi pubblici aumentano: di cosa si tratta? A partire dal 30 ottobre, l’entrata nell’Area C di Milano avrà un costo maggiore. Quest’area è una grande zona a traffico limitato, principalmente situata nel centro della città. Il prezzo del biglietto giornaliero aumenterà di oltre due euro, passando dagli attuali 5 euro a 7,50 euro. Anche l’ingresso per i residenti subirà un aumento da 2 a 3 euro. Si tratta di un incremento del 50%. Inoltre, molto probabilmente, l’accesso a pagamento verrà esteso anche al sabato e alla domenica, ma a partire dal prossimo anno. Ci saranno anche aumenti per i veicoli con autista a noleggio.
A novembre, cambieranno le regole per la sosta a pagamento, con aumenti sia per le fasce orarie soggette a pagamento che per gli stalli delimitati dalle strisce blu.
Ma perché sono stati introdotti questi aumenti? Secondo quanto dichiarato dal Comune di Milano, l’obiettivo è quello di ridurre il numero di automobili in città per motivi ambientali. La sostenibilità è diventata un tema centrale anche nell’agenda politica. Tuttavia, molti accusano l’amministrazione locale di cercare nuove entrate per bilanciare il budget, anziché agire per proteggere l’ambiente. In ogni caso, i cittadini sono coloro che ne pagano le conseguenze e non hanno accolto questa decisione controversa con entusiasmo.
