Che cosa dice la legislazione vigente in merito all’utilizzo di pneumatici diversi a bordo dell’auto? Ecco un’analisi passo passo condotta da alcuni esperti del settore automobilistico.
Montare pneumatici diversi sull’auto: cosa succede se si viene scoperti
Cosa comporta montare gomme diverse a bordo della propria autovettura? Forse non è la domanda più gettonata dagli automobilisti ma resta comunque un quesito importante da risolvere. Un esperto del settore spiega con chiarezza che cosa prevede la normativa in merito.
”Questo argomento si è recentemente riproposto, su cosa prescrive in particolare la normativa vigente in tema di montaggio dei pneumatici tra il lato destro e sinistro dello stesso asse. Da ricordare che il costruttore dell’autoveicolo deve indicare per i pneumatici (ved. carta di circolazione), solo la misura e le indicazioni di carico e velocità necessarie , oltre a eventuali prescrizioni/marcature specifiche, ma senza indicazioni di marca o fabbricante”.
Per quel che riguarda le caratteristiche strutturali, invece, si applicano le Direttive e Regolamenti internazionali in vigore, che regolano gli aspetti che incidono sulla sicurezza di marcia, come precisato nel Codice della Strada. Si cita la Direttiva 92/23/CEE del 1992 con cui si sancisce che: “Tutti i pneumatici montati su un asse devono essere dello stesso tipo “.
Con il termine “tipo di pneumatico” si evidenziano le componenti che non presentano differenze per : nome del fabbricante / marchio, designazione dimensionale, categoria di impiego, struttura , categoria di velocità, indice di carico, sezione trasversale.
Non è specificato invece un obbligo della stessa marca per tutti gli assi del veicolo. L’utilizzo della ruota di scorta , sia normale che i ‘ruotini’ (temporary use), è ovviamente consentito anche se di marca/tipo diversi, proprio per le situazioni temporanee di emergenza‘‘.