Valerio da Forlì ha espresso la sua delusione per il nuovo pacchetto di incentivi alla rottamazione, definendo la limitazione assurda e senza senso. Egli avrebbe voluto vendere la sua auto diesel Euro 6 e acquistare una vecchia Fiat Uno Euro 0 di un parente per poter usufruire dell’incentivo sull’acquisto di una nuova auto elettrica. Tuttavia, il decreto stabilisce che l’auto da rottamare debba essere intestata almeno a un convivente, generando perplessità e frustrazione in Valerio e in molti altri.
Il ministro Adolfo Urso ha dichiarato che l’obiettivo principale degli incentivi è eliminare dal circolante le vetture obsolete e inquinanti, ma la limitazione proposta sembra ingiustificata. Valerio rimane perplesso e deluso, chiedendosi se abbia senso mantenere la sua Euro 6 anziché sostituirla con un’auto elettrica, se l’obiettivo finale è ridurre l’inquinamento.
La risposta a questa delusione è data da un precedente riguardante incentivi per auto elettriche, che sono stati sfruttati da società per ottenere guadagni facili. Tutto questo ha portato all’esclusione delle società dai bonus, dimostrando come l’azione degli “arrampicatori” abbia un impatto sulle norme e sugli incentivi futuri. E così, la frustrazione di Valerio non è solo la sua, ma rispecchia una serie di perplessità e delusioni tra coloro che avevano sperato di potersi avvalere degli incentivi.