Scooter dipendente licenziato per aver ricaricato la batteria durante l’orario di lavoro: una sorprendente controversia sulle abitudini di mobilità sostenibile!

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Un’azienda nel bergamasco, la Novella Bio di Trescore, ha preso la decisione di licenziare un operaio che ha ricaricato il suo scooter elettrico al lavoro. Secondo quanto riportato dai giornali locali, l’importo in questione sarebbe stato di soli 25 centesimi, ma l’azienda ha accusato l’operaio di furto e insubordinazione. Il dipendente, un uomo di 50 anni di origini indiane, ha impugnato il licenziamento e la prima udienza si è già tenuta davanti al Giudice del Lavoro di Bergamo. Si ipotizza che il licenziamento sia stato una ritorsione per l’attività sindacale dell’operaio, rappresentante aziendale della Cub. Il tema della ricarica dei veicoli elettrici sul posto di lavoro è oggetto di discussione da tempo, anche per questioni fiscali e contributive. Alcuni ritengono che concedere gratuitamente la ricarica ai dipendenti violi il dovere di versare imposte e contributi. Nel caso specifico dell’operaio della Novella Bio, il rabbocco al motorino elettrico potrebbe avere costi molto elevati.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.