Per Stellantis si prospettano brutte notizie. È la prima volta che si trova di fronte a una situazione del genere e sembra che non si risolverà a breve.
Il colosso automobilistico Stellantis, che gestisce ben 14 marchi automobilistici, tra cui Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati, sta affrontando un’enorme sfida negli Stati Uniti, dove ha l’obiettivo di vendere il 50% di auto elettriche entro il 2030. Tuttavia, prima di poterlo fare, dovrà affrontare uno sciopero senza precedenti che si prospetta durerà per tre mesi.
Il sindacato americano United Auto Workers ha indetto uno sciopero che coinvolge non solo Stellantis, ma anche Ford e General Motors. L’obiettivo del sindacato è di rinnovare il contratto di lavoro con questi tre giganti dell’automotive, ma al momento le trattative non sono giunte a una conclusione positiva. Il termine per raggiungere un accordo è scaduto il 14 settembre e ora il sindacato ha deciso di colpire duramente i tre marchi con uno sciopero senza precedenti. Non è escluso che la protesta possa estendersi ad altre parti del mondo.
Attualmente lo sciopero si sta svolgendo in diverse località degli Stati Uniti, ma potrebbe durare settimane, con i lavoratori regolarmente pagati grazie a un fondo sindacale di 825 milioni di dollari. Questa situazione rappresenta una vera e propria catastrofe per le grandi case automobilistiche.
La Ford ha dichiarato ufficialmente di voler raggiungere un accordo con il sindacato e di voler investire nel futuro per proteggere la propria azienda. Nel frattempo, il governo di Joe Biden sta seguendo attentamente la situazione e sta preparando aiuti per i fornitori dell’industria automobilistica.
Durante i negoziati, il sindacato ha richiesto un aumento del 40% dei salari dei dipendenti, nuove assunzioni e altri benefici. Tuttavia, sembra improbabile che queste richieste possano essere accettate, il che rende difficile trovare un compromesso. Lo sciopero potrebbe però scuotere le acque e portare a un cambiamento.
