Il brand svedese Volvo ha recentemente dichiarato, durante la Climate Week NYC, che entro l’inizio del 2024 interromperà completamente la produzione dei motori diesel. Questo importante passo rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di Volvo per trasformarsi in un marchio interamente elettrico entro il 2030, contribuendo così all’obiettivo di neutralità climatica entro il 2040.
Sebbene i motori diesel non fossero più disponibili negli Stati Uniti da diversi anni, erano ancora utilizzati in alcuni modelli come XC60 e XC90, principalmente per i mercati europei.
Questa decisione sancisce la chiusura di un’epoca per Volvo, la quale ha iniziato la sua avventura nel mondo del diesel nel lontano 1979, quando ha concesso in licenza i motori diesel da 2.0 litri alla Volkswagen per la Volvo 240. Questa collaborazione si è protratta fino agli anni 2000, quando Volvo ha iniziato a sviluppare e produrre i propri motori diesel, caratterizzati dalla configurazione unica a cinque cilindri in linea da 2.4 litri. Questi motori diesel di casa Volvo si sono fatti apprezzare per il loro inconfondibile rumore e per una coppia generosa.
Il CEO attuale di Volvo, Jim Rowan, già in passato ha messo in evidenza che la transizione verso i propulsori elettrici non sarebbe stata lenta per l’azienda svedese. Rowan sottolinea i numerosi vantaggi offerti dai motori elettrici, tra cui una riduzione del rumore e delle vibrazioni, costi di manutenzione inferiori e zero emissioni di scarico.
In questa ottica, il nuovo minivan di lusso Volvo EM90 sembra incasellarsi perfettamente nella filosofia aziendale. Volvo si impegna a sviluppare una vasta gamma di auto premium completamente elettriche, che rispondano alle aspettative dei clienti e contribuiscano alla lotta contro il cambiamento climatico.
