Telepass e la multa da 2 milioni per irregolarità su RC Auto e trattamento dati

Telepass dovrà pagare una sanzione di 2 milioni di euro a causa di una politica commerciale condotta in modo scorretto, ecco tutti i dettagli

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Ad opera dell’Antitrust, Telepass si vede comminare una multa da ben 2 milioni di euro. La causa sta in una politica commerciale condotta in modo scorretto, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione delle polizze RC Auto.

L’autorità infatti comunica che non sono state fornite informazioni necessarie in merito al trattamento dei dati degli utenti e in merito alle modalità e i criteri di selezione dei preventivi. La sanzione va a riguardare la distribuzione delle polizze assicurative mediante la propria applicazione ufficiale per tutti i clienti abbonati al servizio Telepass family e Telepass viacard. 

 

Telepass: la multa da 2 milioni di euro a causa della politica scorretta sulle RC Auto

Ancora una volta gli utenti vengono utilizzati come prodotti commerciali, e i loro dati utilizzati in modo illecito per aumentare i profitti delle società attraverso offerte in grado di alterare le scelte economiche dei consumatori. In tal senso riteniamo giusta la sanzione inflitta dall’Antitrust, ma temiamo che il caso di Telepass sia solo la punta dell’iceberg“. Queste le parole di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

L’Unione Nazionale Consumatori non si è tirata indietro dal rincarare la dose: “E’ intollerabile che i propri dati personali vengano condivisi per finalità diverse rispetto a quella per la quale sono stati raccolti“. E ancora, conclude il presidente Dona:

“E’ un diritto sacrosanto dell’utente avere un’informazione chiara e completa, immediatamente accessibile che dia evidente richiamo  eventuali usi per fini commerciali dei dati forniti in fase di registrazione e dell’eventuale loro cessione a terzi. Il consumatore deve essere sempre libero di prestare o negare il consenso all’accesso ai dati personali da parte di soggetti terzi e per poterlo fare deve essere adeguatamente informato. E’ un principio ormai consolidato. I nostri dati valgono”.

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