Volkswagen protegge la patria: la sfida di arroccarsi nelle fabbriche tedesche

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Volkswagen si stabilizza nelle fabbriche tedesche, abbracciando un piano di assegnazione delle produzioni fino al 2028. La decisione è stata presa dopo un’attenta valutazione dei potenti sindacati interni. L’azienda automobilistica tedesca ha deciso di concentrarsi sul mercato interno, seguendo l’esempio della Renault in Francia con il piano Renaulation. La transizione verso le auto a zero emissioni sta generando timori tra politici e sindacati, ma il management di Volkswagen ha rassicurato tutti, mettendo al primo posto le fabbriche nazionali. Questa mossa strategica è particolarmente importante per aziende come Volkswagen e Renault, in cui i governi e le organizzazioni dei lavoratori hanno un ruolo di peso nelle decisioni aziendali. Le preoccupazioni maggiori riguardavano la fabbrica di Wolfsburg, che rappresenta per Volkswagen quello che Mirafiori è stata per la Fiat. Tuttavia, è stato deciso che oltre alla nuova ID.3, Wolfsburg produrrà anche un secondo modello elettrico. A partire dal 2026, verrà prodotto un SUV elettrico ad alto volume per il segmento C. Inoltre, l’impianto di Wolfsburg si occuperà anche della produzione della Golf e della nuova generazione di Tiguan. A partire dal 2025, il modello successore della Tiguan Allspace sarà prodotto nello stabilimento principale. Inoltre, nuovi modelli elettrici basati sull’architettura SSP (Scalable Systems Platform), che saranno introdotti alla fine del decennio, verranno integrati nelle strutture esistenti e modernizzati a Wolfsburg. Anche la Golf elettrica sarà prodotta in quest’impianto. Il modello Trinity, originariamente previsto per Wolfsburg, verrà invece assemblato nello stabilimento di Zwickau. In sintesi, Volkswagen ha deciso di evitare la delocalizzazione in altri paesi e di concentrarsi sul made in Germany. Thomas Schäfer, CEO del marchio Volkswagen, spiega che il settore affronta sfide complesse e la trasformazione verso l’elettromobilità deve essere gestita in modo strategico. Daniela Cavallo, il potente sindacalista interno di origini italiane, approva la decisione, sostenendo che in tempi difficili è importante lavorare insieme per trovare soluzioni solide. Anche Christian Vollmer, consigliere di amministrazione del marchio VW per la produzione, afferma che la transizione all’elettromobilità viene utilizzata come opportunità per semplificare la produzione e aumentare l’efficienza degli impianti. Le fabbriche verranno utilizzate in modo ottimale raggruppando veicoli basati sulla stessa architettura in tutti i marchi di Volkswagen. Queste decisioni dimostrano che l’azienda e il Consiglio di Fabbrica sono in grado di collaborare per affrontare le sfide del settore automobilistico. I sindacati tedeschi stanno dimostrando che le auto elettriche non devono necessariamente essere costose.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.