Allarme rosso: le case automobilistiche rivelano il segreto delle nostre intenzioni amorose sulla strada

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Le case automobilistiche hanno una conoscenza approfondita dei comportamenti degli automobilisti, persino quando si abbinano. Questo è quello che emerge dalla ricerca condotta da Mozilla, intitolata “Privacy Non Included”, che si concentra sui dati raccolti dalle aziende.

Lo studio, condotto negli Stati Uniti, analizza da vicino le informazioni raccolte dalle case automobilistiche, come vengono utilizzate e il livello di privacy dei dati personali.

Non ci sono dati certi, ma secondo quanto specificato da Carbuzz, sembra che Nissan e Kia raccolgano anche informazioni sulla vita sessuale dei guidatori. Non è chiaro come ciò avvenga, ma è ciò che è emerso dal sondaggio ed è abbastanza strano.

Per completare lo studio, Mozilla ha intervistato 25 marchi automobilistici e quasi tutti sono stati etichettati come “privacy non inclusa”, rendendo l’industria automobilistica la peggiore in termini di trattamento dei dati, secondo Mozilla stessa.

Tra i marchi intervistati ci sono BMW, Subaru, Jeep, Dodge, Volkswagen, Toyota, Ford, Audi, Honda, Chevy, Cadillac e Tesla. Renault è risultata essere la più trasparente del gruppo, mentre Tesla è risultata la peggiore in assoluto secondo quanto comunicato da Mozilla.

Inoltre, dei 25 marchi, due terzi hanno ricevuto una valutazione negativa sull’utilizzo dei dati. Ma come vengono raccolte tutte queste informazioni? Ogni veicolo moderno è dotato di un microfono interno e una telecamera rivolta al conducente. L’auto sa cosa stai ascoltando, dove ti trovi grazie alla navigazione, quanto tempo trascorri in un determinato posto, se utilizzi alcune funzioni e app, e così via.

È emerso che l’84% dei marchi intervistati condivide i dati personali e li utilizza per fini di marketing e di ricerca. Solo il 76% ha ammesso di essere autorizzato legalmente, mentre il 56% ha dichiarato di condividere le informazioni con le forze dell’ordine anche senza una richiesta del tribunale.

Renault e Dacia sono risultate essere le migliori in termini di privacy, grazie al fatto che le loro auto sono vendute solo in Europa, dove le regole sono più severe rispetto agli Stati Uniti, secondo Carbuzz.

Il problema è che i dati sono accessibili anche agli hacker, che di recente sono stati in grado di infiltrarsi in BMW, Hyundai, Ford e molte altre case automobilistiche. Per contrastare questa situazione, si dovrebbe evitare di collegare il proprio smartphone all’auto e nel contempo evitare di inserire informazioni personali nel sistema di infotainment del veicolo, anche se a volte risulta difficile, altrimenti la vettura potrebbe essere bloccata.

E la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, poiché secondo l’UE, a partire dal 2024 diventerà obbligatorio installare un antivirus sulle auto: da un lato ciò ci proteggerà da possibili attacchi hacker, ma dall’altro potrebbe richiedere di fornire ancora più informazioni e condividere le nostre abitudini online.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.