In tutta Europa si assiste ad una crescita esponenziale del mercato delle auto elettriche. Basta osservare i numeri che arrivano da Francia e Germania che hanno immatricolato rispettivamente 140.965 e 272.473 auto elettriche a partire dal 2022.
Unica eccezione a questo trend positivo sembra essere il nostro Paese. L’Italia, infatti, non solo è indietro rispetto al resto dei paesi europei, ma ha subito un netto calo anche rispetto ai dati dello scorso anno. Parliamo di una riduzione del 23,6%, con 36.090 immatricolazioni in opposizione alle 47.241 dell’anno precedente.
I possibili motivi del crollo
Per quanto riguarda i motivi che abbiano potuto causare questo forte crollo nella vendita di questa tipologia di autovetture, il dito è da puntare contro una pessima politica di incentivi fatta finora. L’ultimo decreto varato dell’ex ministro Giorgetti parla di un superbonus di 7.500 euro in caso di rottamazione per l’acquisto di auto elettriche. Gli aventi diritto sono le famiglie che possiedono un ISEE inferiore ai 30.000 euro. Prima di questa recente misura, gli incentivi erano solo di 6.000 nel 2021 e addirittura di soli 3.000 nel 2022.
C’è da considerare, inoltre, che una famiglia media con questo reddito, difficilmente deciderà di utilizzare l’incentivo, considerando i costi elevati di queste vetture che si aggirano minimo intorno ai 30.000-40.000 euro.
Un’altra importante problematica che è presente nel nostro Paese è la carenza di infrastrutture adeguate. Impossibile pensare di voler aumentare le vendite dell’elettrico se non ci abbini un piano di miglioramento delle infrastrutture ad esso legate. In Italia attualmente sono presenti circa 32.776 punti di ricarica in 13.225 location, ma non tutte sono ancora accessibili e soprattutto è presente una forte disomogeneità nella distribuzione geografica, con il 57% di tutti i punti di ricarica presenti al Nord.