La corsa alla grafite per batterie scuote l’equilibrio globale: la Cina pronta a prendere il comando?

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Ancora nessuna allerta, vogliamo sottolineare. Tuttavia, la grafite è uno di quei minerali che vale la pena tenere d’occhio nei prossimi mesi. La Cina ha infatti deciso di ridurre le esportazioni di questa preziosa materia prima, che rappresenta l’ingrediente principale degli anodi delle batterie per auto elettriche.

La stretta entrerà in vigore il 1° dicembre di quest’anno, quando le aziende locali dovranno ottenere specifici permessi per esportare la grafite. Ciò potrebbe limitare le forniture provenienti dal più grande produttore e raffinatore al mondo, che detiene una quota di lavorazione superiore al 90%.

Europa e USA sono nel mirino di questa decisione. Il ministro del Commercio di Pechino spiega che l’obiettivo del governo cinese è garantire la sicurezza e la stabilità nelle catene di approvvigionamento globali e industriali, non mirando specificamente a un Paese in particolare.

Tuttavia, alcuni sospettano che questa mossa sia in realtà una risposta alle restrizioni commerciali imposte alla Cina da alcuni Stati e regioni, come gli USA e l’Unione europea. Washington ha infatti intensificato i limiti alle esportazioni di chip verso la Cina, mentre Bruxelles ha avviato un’indagine sugli incentivi all’industria cinese.

Secondo i dati doganali cinesi riportati dalla Reuters, i Paesi che dipendono maggiormente dalle importazioni di grafite sono Corea del Sud, Giappone, India e Stati Uniti. Non tardano quindi le reazioni di Seul e Tokyo, che affermano di monitorare la situazione e preparare eventuali contromosse.

Quindi, la domanda è: cosa succederà adesso? Gli esperti al momento non si sbilanciano. Interrogati dalla stessa agenzia di stampa britannica, gli analisti affermano che le conseguenze delle nuove politiche cinesi non sono ancora chiare. Tuttavia, sembra che i rischi siano scarsi.

“Il controllo attuato – rassicura Ivan Lam, membro senior dell’istituto di ricerca Counterpoint Research – non è un divieto totale e non ha avuto un impatto significativo in nessun settore durante il precedente controllo temporaneo”.

In ogni caso, la situazione continua a essere interessante, proprio come quella descritta nell’articolo.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.