La scoperta che rivoluzionerà le batterie: un lettoreservono ricco di minerali essenziali!

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La povertà di materie prime e batterie è un problema da tempo sollevato dagli esperti, ma l’allarme è ahora lanciato anche dalla stessa Unione europea. Una relazione pubblicata dalla Corte dei Conti dell’UE (Cce) avverte sul rischio che il Vecchio Continente perda la corsa alle batterie a causa di problemi legati alle materie prime, ai costi e alla concorrenza. Gli obiettivi climatici che l’Europa si è data, come lo stop alla vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel dal 2035, potrebbero non essere raggiunti a causa di questa dipendenza dalle importazioni.

Secondo la relazione, l’Europa è dipendente per il 78% dalle importazioni di cinque materiali chiave utilizzati nella produzione delle batterie. Ciò significa che le ambizioni dell’auto elettrica potrebbero essere troppo alte rispetto alla capacità di procurarsi le materie prime necessarie. La responsabile della Cce, Annemie Turtelboom, mette in guardia sul fatto che l’UE potrebbe non riuscire a diventare un hub globale degli accumulatori e potrebbe fallire i target climatici di emissioni al 2035 o raggiungerli solo attraverso l’import delle batterie, a discapito dell’industria europea.

Le materie prime in questione sono concentrate in poche regioni del mondo, ad esempio due terzi del cobalto utilizzato proviene dalla Repubblica democratica del Congo, la Cina è responsabile del 40% dell’approvvigionamento di grafite e l’Europa dipende maggiormente da altri Stati per il litio. Tuttavia, esistono soluzioni come la produzione “casalinga”, come ad esempio l’oro bianco in Portogallo a partire dal 2026. Inoltre, la Commissione europea si sta muovendo per sganciare l’UE dagli altri continenti attraverso il piano “Critical Raw Materials Act” (Crma).

In conclusione, la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di materie prime per la produzione delle batterie rappresenta una minaccia per il raggiungimento degli obiettivi climatici e l’industria europea. È necessario agire rapidamente per trovare soluzioni alternative e garantire la sovranità economica dell’UE nel settore degli accumulatori.

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Felice Galluccio
Giornalista pubblicista. Nella mia vita professionale mi sono sempre occupato di comunicazione: rassegna stampa, addetto stampa, addetto alle pubbliche relazioni, creazioni eventi, correttore di bozze, direttore editoriale di un giornale online, editorialista, social manager.