L’adrenalina al volante: la sorprendente storia del Vector W8 TwinTurbo, la supercar che fece trepidare Agassi

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Fra le automobili più straordinarie di tutti i tempi si trova indubbiamente la Vector W8 TwinTurbo: essa rappresenta una vera e propria sfida per Ferrari, Lamborghini, Jaguar e McLaren, essendo un prodotto interamente Made in Usa. Purtroppo, l’auto presentava dei difetti così esagerati che alla fine è diventata un oggetto di culto.

L’azienda Vector Motors ha realizzato la Vector W8 tra il 1989 e il 1993, grazie alle idee geniali di Jerry Wiegert. Sotto il cofano era presente un motore V8 da 5.735 cc che erogava una potenza dichiarata di 650 cavalli, ma secondo alcuni esperti, si parlava addirittura di una potenza doppia, ossia 1.200 cavalli.

Quindi, ci troviamo di fronte a un’auto mostruosa per quel periodo, considerando che le supercar di grande potenza erano rare e difficilmente superavano i 500 CV. È sufficiente pensare che la Ferrari F40, recentemente avvistata in una nuova tonalità di blu chiamata hyperion, disponeva “solo” di 450 cavalli.

La Vector W8 era un veicolo estremo in tutti i sensi, anche nella forma, considerando che era incredibilmente bassa per migliorare l’aerodinamica e garantire altissime velocità. La velocità massima effettiva non è mai stata ufficialmente confermata: la Vector dichiarava 350 km/h, ma nessuno ha mai effettuato un test al riguardo. Comunque, i dati dichiarati hanno permesso alla W8 di superare la McLaren F1, che all’epoca era l’auto più veloce del mondo. Ma c’era un grosso problema: la meccanica e l’ingegneria della vettura erano tutt’altro che perfette.

La Vector non era equipaggiata adeguatamente per poter competere con le prestigiose aziende automobilistiche europee, quindi il veicolo era realizzato in modo non impeccabile, come dimostrato da numerosi episodi.

Da ricordare quello raccontato dall’ex campione di tennis, Andrè Agassi, che dopo aver acquistato la W8, ha riscontrato un inconveniente nel bagagliaio. Era a bordo della supercar insieme al fratello Phillip e, dopo aver guidato per un po’, hanno avvertito un odore di bruciato. Quindi hanno aperto il portellone posteriore e hanno trovato la tappezzeria completamente carbonizzata. Secondo il meccanico, i tubi di scarico si erano surriscaldati in modo eccessivo e avevano danneggiato gravemente la moquette, rischiando di causare un incendio dell’intera auto.

“L’auto era praticamente una trappola mortale”, ha dichiarato Phillip, “temevo che potesse esplodere”. Nel 1991, invece, Car and Driver ha testato l’auto, ma non è riuscito a completare la prova poiché le tre auto fornite dall’azienda hanno avuto dei guasti.

Inoltre, la supercar ha subito un eccessivo aumento di prezzo, passando da 250 a 450 mila dollari, che all’epoca rappresentavano una somma considerevole. Inoltre, i tempi di consegna si sono dilatati in maniera incredibile, il che oggigiorno è normale, ma all’inizio degli anni ’90 era davvero insolito.

Nonostante questo incredibile caos, è comunque indelebile la recensione di Road & Track, che è riuscita a provare la W8 e ha commentato: “Un saluto affettuoso a Gerald Wiegert e al suo team di ingegneri dedicati, così come a tutti gli altri che hanno il coraggio e la determinazione necessari per far sì che i loro sogni diventino realtà”.

Nel 1993, la produzione dell’auto ha trovato la sua conclusione, dopo di che la Vector è stata forzatamente acquisita dalla Megatech, un’azienda indonesiana che al tempo controllava anche la Lamborghini. Negli anni successivi, la Vector W8 è diventata una vera leggenda, sia per la sua storia travagliata che per la sua bellezza e potenza: oggi è una delle automobili più ricercate dai collezionisti, considerando che ne sono state prodotte solo 17.

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Sono una giovane e appassionata giornalista di 22 anni che lavora per il rinomato sito di tecnologia "Tecnoandroid.it". Nata e cresciuta a Roma, Italia, ho sviluppato un grande interesse per la tecnologia e i dispositivi elettronici fin dalla tenera età.